«Diritto al ritorno per i profughi palestinesi»
Sabra e Shatila Prosegue la missione annuale a Beirut del Comitato per non dimenticare Sabra e Shatila
Sabra e Shatila Prosegue la missione annuale a Beirut del Comitato per non dimenticare Sabra e Shatila
Proseguono gli incontri a Beirut e nel resto del Libano della delegazione italiana del “Comitato per non dimenticare Sabra e Shatila”. Dopo la commemorazione delle vittime palestinesi del massacro compiuto 35 anni fa nei campi di Sabra e Shatila dai miliziani della destra libanese con la copertura dell’esercito israeliano che occupava Beirut, la delegazione visiterà il Libano del sud teatro del conflitto nel 2006 tra lo Stato ebraico e il movimento sciita libanese Hezbollah. Ieri l’incontro con Talal Salman, direttore dello storico giornale della sinistra araba As Safir. Salman ha offerto la sua lettura del quadro regionale, in particolare degli sviluppi in Siria. Al centro della visita annuale della delegazione italiana restano tuttavia la questione palestinese e il futuro dei profughi. «Il mondo deve trovare una soluzione per milioni di rifugiati palestinesi che da 70 anni attendono la realizzazione dei loro diritti» ha detto al manifesto Bassam Saleh del “Comitato per non dimenticare Sabra e Shatila” «e questa soluzione dovrà prevedere il rispetto del diritto dei profughi al ritorno nella loro terra d’origine, la Palestina. Altrimenti non sarà possibile la pace in Medio Oriente».
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