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Diritti tv: la serie A perde appeal

Diritti tv: la serie A perde appealUn'azione del match Udinese Juventus – foto Ansa

Calcio Altri dieci giorni di attesa per scovare l’offerta se non giusta almeno meno umiliante possibile per il calcio italiano. Le buste con le offerte sono state aperte e subito riposte: sui diritti tv del periodo 2024-29 si intravede la perdurante crisi del sistema pallone. 

Pubblicato più di un anno faEdizione del 5 luglio 2023

Altri dieci giorni di attesa per scovare l’offerta se non giusta almeno meno umiliante possibile per il calcio italiano. Le buste con le offerte sono state aperte e subito riposte: sui diritti tv del periodo 2024-29 si intravede la perdurante crisi del sistema pallone, che tira sempre meno.  Per ora la Lega di A ha respinto al mittente le proposte estremamente al ribasso (pare) di Dazn, Sky e Mediaset (che è interessata alla trasmissione della partita in chiaro del campionato, quella del sabato sera). Ora ci sarà un nuovo giro di trattative private con i singoli operatori, il prossimo appello ci sarà il 14 luglio, nel frattempo si prova a trattare ma servono anche soluzioni alternative. La Serie A non tira. Dai 927 milioni di euro incassati dal precedente accordo tra Dazn e Sky ora si è ben sotto la soglia critica dei 900 milioni. I presidenti tremano, inizialmente, per darsi un tono e valorizzare le tre finali europee delle italiane, provando a dimenticare il resto della palude che avvolge il nostro calcio, si era partiti da 1,2 miliardi, come previsto dal bando. Ovviamente, cifra non raggiunta, così come i 900 milioni, anche se dalle parti della Lega filtra ottimismo. E soprattutto non va dimenticato che al primo giro pare che non siano stati offerti più di 600 milioni di euro, la metà di quanto si attendessero i 20 club di A.

PER NON PERDERE davvero troppo appeal e accettare poi un’offerta estremamente al ribasso, si pensa a mettere in piedi l’idea di un canale tv della Lega di A, che poi dovrebbe vendere il prodotto ai singoli broadcaster, spezzettando così i contenuti e portando a casa un gruzzolo più corposo. Il progetto sul canale tematico della A è contemplato nel bando, la riprova che anche i presidenti aveva fiutato brutta aria, che di soldi in giro ce ne fossero pochi e che la partita sarebbe stata al ribasso. Il canale della Lega di A è l’obiettivo che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, invece contrario all’ingresso dei fondi di investimento nella partita dei diritti tv, sta cercando di imporre, assieme a Claudio Lotito, patron della Lazio e senatore di Forza Italia. Il modello da riproporre sarebbe la Liga spagnola, che ha raccolto parecchio dal punto di vista economico negli ultimi anni ma con accomodate al tavolo Real Madrid e Barcellona, che hanno decisamente più appeal delle barcollanti big italiane. Se poi non si trovasse la quadra a metà luglio, si potrebbe procedere alla ridiscussione degli accordi con Dazn e Sky, seguendo il modello attuale (esclusiva a Dazn, co-esclusiva di tre partite a Sky), oppure procedere a dividersi il pacchetto di partite. Nelle ultime ore monta l’ipotesi che ci possa essere una proroga di un anno nell’accordo 2021/24 con Dazn e Sky.

Oppure c’è sempre l’opzione di aprire la busta e sbirciare cosa offrono i fondi di investimento..

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