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Diritti televisivi, il Governo fa marcia indietro sulla «Legge Lotito»

Diritti televisivi, il Governo fa marcia indietro sulla «Legge Lotito»Interviste Dazn al termine di Roma-Atalanta 0-1 – foto Ansa

Calcio Fermato dal Quirinale il tentativo di portare il bando da 3 a 5 anni

Pubblicato più di un anno faEdizione del 15 febbraio 2023

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La guerra dei diritti tv
L’ennesima scialuppa di salvataggio stavolta non è arrivata dal Governo. La Serie A ha provato a ricorrere all’Esecutivo per ottenere l’estensione – da tre a cinque anni – dell’attuale bando per i diritti audiovisivi. In sostanza, Dazn e Sky, che garantiscono rispettivamente 840 e 70 milioni di euro annui ai club per i diritti sino al 2024, si vedrebbero così prolungato l’accordo per altri due anni, alle stesse cifre pattuite due anni fa. È nota come la «Legge Lotito», sostenuta con forza dal presidente della Lazio e senatore di Forza Italia e appoggiata dalle società della massima serie. Si è però posto un ostacolo non da poco: i rilievi alla proroga sono arrivati in queste settimane dal Quirinale. Elementi di merito e di metodo, il capo dello stato si è trovato l’appoggio, discreto, mai pronunciato in pubblico, di Fratelli d’Italia, preoccupata dall’attivismo di Lotito che ha già prodotto la discussa spalmatura dei debiti dei club della passata stagione (tasse e contributi) in cinque anni. Si è formato così una specie di argine per respingere l’assalto di Lotito e dei presidenti, che avrebbero voluto l’inserimento della norma su Dazn e Sky nel Decreto Milleproroghe del Governo. Anche dall’opposizione sono stati posti dei paletti, in particolare dal Movimento 5Stelle.
Dazn e Sky garantiscono rispettivamente 840 e 70 milioni di euro annui ai club

NONOSTANTE gli argini, la Lega di A avvertiva che la strada fosse in discesa. La garanzia era rappresentata dal potere di Lotito: in arrivo così per i club in bolletta un sicuro flusso di cassa per altre due stagioni, sebbene soprattutto Dazn negli anni abbia continuato a non dare eccessiva prova di affidabilità, anzi. Dazn, tra l’altro, sta proponendo abbonamenti a prezzi scontati, in vista dell’ultimo anno di contratto, 20,99 euro per almeno 12 mesi.
Invece il Governo ha deciso di sopprimere la norma Lotito. Una marcia indietro inattesa e in questo senso va letto l’orientamento della Serie A, che ha sottoscritto una specie di appello all’assemblea della Lega di A di ieri a Milano, sostenendo l’ipotesi di proroga dei due contratti in essere con Dazn e Sky per i diritti tv, considerata «molto utile» nell’ottica di una «valorizzazione maggiore del prodotto Serie A negli anni a venire», con invito al Governo e anche al Parlamento di sostenere questa iniziativa.

ALLA RIUNIONE in Lega i club hanno segnalato al Governo e al Parlamento la necessità di intervenire contro la pirateria audiovisiva, che costerebbe due miliardi di euro annui a tutti i settori economici d’Italia. Insomma, se la norma Lotito non finirà in questo Decreto Milleproroghe, l’intendimento della A, spiazzata dal cambio di orizzonte del governo, è che ci entri nei prossimi Decreti.
«Siamo sorpresi per questo cambio di direzione. È una misura che, come ha ricordato tutta l’assemblea oggi, non ha oneri per la finanza pubblica ed è molto utile per quello che sarà poi il nuovo bando. Siamo sorpresi di questo cambio di direzione perché l’emendamento era della maggioranza», ha spiegato il presidente della Lega di A, Lorenzo Casini.

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