Dietro le lenti di Quadrelli brillava la fraternità
Graham Sutherland, Thorn Cross, 1958, collezione privata
Alias Domenica

Dietro le lenti di Quadrelli brillava la fraternità

Poesia italiana del Novecento L’establishment editorial-letterario ne emarginò la presenza di intellettuale e di poeta fuori dal coro: un ricordo di Rodolfo Quadrelli (1939-1984), di cui Effigie ripubblica tutti i versi
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 22 novembre 2020
Incontrai per la prima volta Rodolfo Quadrelli nel 1974. Andai a trovarlo nella sua casa milanese, al numero 13 di via Cosimo del Fante, a pochi passi da Porta Lodovica. Avevo letto Il linguaggio della poesia (Vallecchi, 1969), Filosofia delle parole e delle cose (’71) e Il paese umiliato (’73), entrambi pubblicati da Rusconi, oltre naturalmente all’esordio poetico di Apologhi e filastrocche (’72), sempre stampato per i tipi dell’editore fiorentino, nella collana diretta da Geno Pampaloni. In quel lasso di tempo storico e poi per tutto quel decennio di aspre tensioni ideologiche, di forti passioni politiche e civili, di irriducibili...
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