«Dietro l’armadio», se l’avventura rovescia il confinamento
Cultura

«Dietro l’armadio», se l’avventura rovescia il confinamento

Scaffale ragazzi Per la casa editrice Biancoenero, il libro di Arianna di Genova, che trasfigura il lockdown e riconsegna una città inselvatichita ma fantastica
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 31 dicembre 2022

«La mia casa dietro l’armadio» è un luogo che conosciamo tutti molto bene: è la casa serrata in cui si è vissuti nei mesi del lockdown, dove non entravano persone, dove si è stati chiusi per mesi eppure è un luogo da cui è comunque possibile fuggire verso avventure incredibili. Tito, il protagonista di Dietro l’armadio (Biancoenero edizioni, illustrazioni essenziali e delicate di Gabriele Ghisalberti, pp. 64, euro 9) – il nuovo libro per ragazzi di Arianna Di Genova – non ne può più.

HA UNDICI ANNI, segue le lezioni a distanza chiuso nell’armadio e il tempo non gli passa mai, le venti mattonelle in cui è confinato gli stanno talmente strette da fargli mancare il respiro; invece, nella città magica che racconta l’autrice e che Tito scorge dalla finestra, succedono cose incredibili: orse con i cuccioli che bevono dalle pozzanghere, branchi di cerbiatti che brucano fiori di campo cresciuti sul marciapiede, lumache che attraversano la strada e cinghiali, lupi, tassi, scoiattoli.
In Dietro l’armadio (libro con caratteristiche ad alta leggibilità anche per lettori dislessici) la potenza della metafora – la città trasfigurata in bosco – consente fughe nel fantastico che convertono un vissuto traumatico e doloroso in avventura e, lasciando spazio alla disobbedienza dagli obblighi del mondo adulto, consente la possibilità di un viaggio che trasforma i protagonisti e li restituisce, alla fine della storia, padroni delle proprie azioni.

INSIEME A TITO, ad agire l’avventura, c’è Karen, ragazzina inglese dai capelli rossi; un terrazzo condominiale, primo luogo libero in cui i due si incontrano e che affaccia sulla piazza trasformatasi in giardino e un cervo gigantesco con un fantastico palco di corna. Ma ci sono anche, come in ogni avventura che si rispetti, nemici potenti – «gli sparatori» – che, manco a dirlo, sparano a qualsiasi cosa si muova, e amici preziosi: sono «quelli che portano il cibo, che hanno tute antiproiettili, antivirus, tute respingi meteoriti e resistenti agli attacchi extraterrestri».

NELLA CITTÀ TRASFORMATA, chi porta il cibo salva, chi spara uccide. Un rovesciamento della narrativa dei mesi della pandemia in cui pure nelle città deserte sono rimaste aperte, a presidio di civiltà, non solo alimentari e farmacie ma anche librerie ed edicole a consentire spazi di informazione e di immaginazione.
Così, alla recente L’amica delle giraffe – Anne Innis Dagg si racconta (Editorialescienza), con Dietro l’armadio l’autrice aggiunge un libro piccolo, solo 64 pagine, con una grande storia di trasformazione.

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