Una leggenda auratica accarezza la figura di James Lee Byars (Detroit, Michigan, 1932-Il Cairo, 1997) dreamer liminale che attraverso la sinestesia, quasi alchemica, di corpo, environment, scultura, performance, lettere, libri d’artista, parola, inscrive un paradigma memorabile nel mondo dell’arte. Imbevuto di filosofia occidentale e orientale e psicologia, come lui stesso si definiva «l’artista sconosciuto più famoso del mondo», JLB oggi più che mai incarna il concetto di disparition, insito dentro una estetica semanticamente densa che rappresenta l’unica frontiera ad una società dominata dal feticismo dell’immagine. Son troppe le certezze da frantumare attraverso questo artista sciamanico a cui Pirelli Hangar Bicocca...