«Dichiariamo l’Egitto Paese non sicuro»
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«Dichiariamo l’Egitto Paese non sicuro»

Verità per Giulio Regeni Non può essere considerato sicuro uno Stato con il quale si intrattengono relazioni regolari, ma dove un cittadino italiano di fatto non viene tutelato nella propria incolumità: e dove, nel caso che essa venga compromessa, non sono garantite adeguate indagini per individuare i responsabili e ottenere giustizia.
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 4 maggio 2016
Qualche settimana fa, nel corso di una conferenza stampa promossa dalla Commissione diritti umani del Senato, Paola Regeni, con quel linguaggio dolce e potente che ha saputo elaborare dal proprio dolore, ha definito suo figlio «un giovane contemporaneo». Ovvero, una persona intelligente, curiosa, un ricercatore attento che allo studio e alla conoscenza aveva dedicato la sua vita, viaggiando, imparando le lingue, frequentando collegi e università in Paesi diversi. Giulio incarnava il sogno dei padri fondatori dell’Europa, il miglior risultato di quelle politiche di scambio culturale e integrazione su cui abbiamo puntato alcuni decenni fa e che tanto profondamente hanno cambiato...
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