Dialogo con Assad, l’opposizione siriana ci ripensa
Guerre civili La Coalizione Nazionale rifiuta di sedere al tavolo dei negoziati. E in Yemen continuano le violenze
Guerre civili La Coalizione Nazionale rifiuta di sedere al tavolo dei negoziati. E in Yemen continuano le violenze
Dopo aver aperto al dialogo con Assad e aver annunciato la propria partecipazione al tavolo del negoziato a Mosca previsto il 6 aprile, ora la Coalizione Nazionale siriana rifiuta di volare in Russia. «Non c’è ragione di partecipare, specialmente guardando ai tentativi di una parte degli alleati del regime, Iran e Russia, di rimettere Assad al centro – fa sapere una fonte interna, Anas al-Abdo – Rigettiamo ogni transizione politica che lo includa». Sullo sfondo resta l’incoerenza di un’opposizione sempre più alienata dal campo di battaglia e da quello diplomatico, mentre Assad preme invece per incontrare gli oppositori e discutere della fine della guerra civile.
Di guerra civile soffre anche lo Yemen che assiste in questi giorni a un intensificarsi delle violenze. Domenica i ribelli Houthi, duramente colpiti venerdì da attentatori suicidi nella capitale, tornano ad avanzare a scapito del governo del premier Baha e del presidente Hadi: domenica hanno occupato l’aeroporto internazionale, edifici governativi e sedi dell’intelligence a Taez, terza città del paese, a metà strada tra Sana’a e Aden, capitale provvisoria dell’esecutivo ufficiale. Un’offensiva verso sud che potrebbe fare da preludio allo scontro finale tra governo e Houthi: domenica notte il leader sciita Abdel Malik al-Houthi ha fatto appello ai propri miliziani perché si spingano verso Aden e rovescino una volta per tutte Hadi. Non si sono ancora arresi, però, i fedeli dell’esecutivo: in migliaia sono scesi nelle strade di Taez per protestare contro quello che considerano un colpo di Stato da parte sciita. chiara cruciati
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