Mi trovo nel Museo Gregoriano Etrusco in Roma, a due passi dalla kylix attica del Pittore di Edipo, ostacolato da due signori barbuti che si guardano in tralice, uno vecchissimo eppure imponente, l’altro più giovane ma occhialuto. Ora poi, sempre inchiodati davanti alla coppa di vino in ceramica dipinta, si danno parola, e non posso fare a meno di ascoltarli. Il vecchissimo, porgendo la mano: Permette? Sofocle di Atene. L’occhialuto, stringendola e con una voce rauca come di malattia alla gola: Davvero? Sigmud Freud di Freiberg. Che fortuna incontrarla! Sofocle: Anche per me. Freud: Che ne pensa della mia lettura...