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Di ironia e stravaganze varie, canzoni d’autore per Drusilla Foer

Di ironia e stravaganze varie, canzoni d’autore per Drusilla FoerDrusilla Foer e Franco Godi – foto Officine Meccaniche Firenze

Musica «Dru» segna l’esordio discografico dell’artista toscana, dodici brani inediti e un «omaggio» a Lelio Luttazzi

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 6 ottobre 2023

Nel sacro tempio del jazz milanese, il Blue Note, ieri pomeriggio Drusilla Foer ha presentato alla stampa il suo primo album Dru. Tredici tracce, di cui dodici inedite, firmate da signori autori della canzone italiana come Mariella Nava, Fabio Ilacqua, Lelio Luttazzi e Mogol. Un disco dalle sonorità eleganti e fuori dal tempo che l’artista ha confezionato insieme al leggendario musicista e produttore Franco Godi. Dopo un breve showcase, Drusilla, alter ego dell’attore Gianluca Gori, ha raccontato qualcosa in più su questo curioso esordio. «Ho voluto al mio fianco collaboratori preziosi. Come Mariella Nava, ad esempio, che ha scritto la bellissima Da questa parte, una canzone sul pregiudizio che per me è il padre di tutti i mali. Tanatosi invece porta la firma di Fabio Ilacqua e denuncia con rabbia e pathos la violenza sulle donne. Per quanto riguarda Tricarico invece, ho sempre percepito una sorta di “dovere” artistico nel parlare d’amore e, non a caso, Francesco mi ha proposto un pezzo, Non mi parlare d’amore, ironico e un po’ abrasivo. Come del resto siamo noi due».

DOPO DECENNI a calcare con successo i palcoscenici teatrali e televisivi, Drusilla dunque si mette alla prova anche in campo musicale. Un desiderio coltivato da sempre ma che era rimasto nel cassetto fino ad oggi «Nella mia vita ho sempre cantato e devo ringraziare Franco Godi per aver realizzato questo mio sogno. Avevo una sorta di pudore nell’affacciarmi al mondo della musica, una cautela che si ha di solito di fronte alla nascita di un grande amore ma poi ho vinto le mie paure. Ho voluto un album con diverse sfaccettature, che raccontasse ogni sfumatura delle mie personalità multiple. Abbiamo impiegato tre anni a realizzarlo. Non ci sono pezzi scritti da me nel disco perché, anche adesso, la scrittura musicale mi sembra impossibile, almeno per la sottoscritta. Probabilmente la scrittura la considero come un territorio di verifica del proprio essere ed è una cosa che un po’ temo». Fra influenze carioca, ballad jazzistiche e la consueta pennellata d’ironia, Dru è certamente un disco che affronta tematiche care alla sua interprete.

«Avevo una sorta di pudore nell’affrontare questo territorio e alla fine l’ho vinto»

STRAVAGANZE comprese, come la poesia Giorno ad Urlapicchio scritta da Fosco Maraini nel 1978 «Quando ho letto il libro Gnòsi delle Fànfole per me è stata una folgorazione. E questa poesia racconta di quanto a volte i termini e le parole siano inutili quando si tratta di sentimenti. A volte si perde il valore di un’emozione quando è rinchiusa in una parola e ho voluto proprio raccontare questo, recitando in musica questa poesia. Diciamo che è un mio atto d’amore e riconoscenza nei confronti della parola recitata e dunque del teatro. Ho voluto restituire l’emozione attraverso il suono e non tramite il suo significato».

A IMPREZIOSIRE il tutto anche il brano Buonanotte Rossana, un inedito del grande Lelio Luttazzi scomparso nel 2010 «Amo e stimo da sempre Luttazzi e questa splendida canzone è stato un dono di sua moglie che addirittura mi ha “regalato” la registrazione effettuata al pianoforte da Lelio nel 2008. Ho sempre sentito Luttazzi come una personalità molto simile alla mia. Era un uomo coltissimo ma anche leggero e penso che la sua modernità oggi possa essere solo d’esempio per tutti i giovani d’oggi».

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