«Paesaggio e umore sono raccolti in un silenzio irreale, in cui la malinconia ha un suono cosmico, l’accento di un Leopardi idealmente melico: che è l’immagine più pura della lirica digiacomiana», asserzione pasoliniana che ben rappresenta la forza poetica e narrativa di Salvatore Di Giacomo (Napoli 1860/1934). Essenza che si riscontra in «Mattinate napoletane» (Polidoro Editore, 2021) con la prefazione di Marco Perillo. Il libro, la cui prima edizione risale al 1886, è costituito da quindici racconti quasi tutti drammatici, in cui egli acquisisce la fama di narratore con la determinazione di descrivere l’indigenza e le sofferenze della realtà partenopea....