Visioni

Derive e passioni: c’è del marcio nel salottino borghese

Derive e passioni: c’è del marcio nel salottino borghese

A teatro Allo spazio multidisciplinare il Cantiere Dialma, in scena «Fedrah» della compagnia Fuori Luogo

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 27 novembre 2021

È spazio multidisciplinare il Cantiere Dialma di La Spezia. E di contaminazioni si nutre questa Fedrah che ha aperto l’undicesima stagione siglata da Fuori Luogo nel ricordo di Battiato Shock in my town. Se ne fa carico la Piccola Compagnia della Magnolia che con Michele Di Mauro (drammaturgo regista) condivide il progetto. Il mito, partendo da Euripide, incrocia Racine, Sarah Kane, Kate Tempest, Jules Dassin (la tivù evoca il bianconero del film) e sfocia prigioniero fra le pareti domestiche. Derive e desideri, serpentine giocose, spasmi, sussulti sfrenati, confessioni rabbiose e smaccati appetiti sessuali sono il pane di una variopinta borghesia postmoderna, chiassosamente kitsch. C’è del marcio in questo salottino finto ikea, colori acidi e musica a palla (bell’impasto di Guglielmo Diana) che fa da ring al match di una convivenza impossibile. La famiglia è bestemmia, delirio, trappola morbosa e disordine mentale, è polvere sottile che cova sotto il tappeto e intossica l’aria. La respirano, mentre incassano e schivano colpi con sismica padronanza da provetti sparring partner, Giorgia Cerruti (Fredrah con l’acca tributo a Sarah Kane), Francesca Cassottana (la figlia Strophe), Davide Giglio (il figliastro Ippolito).

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