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Denzel Washington, mite vendicatore della notte

Denzel Washington, mite vendicatore della notteDenzel Washington e Nash Edgerton

Al cinema Umori da guerra fredda per Antoine Fuqua e la star hollywoodiana di nuovo insieme dopo «Training Day» per «The Equaliser», in sala dal 9 ottobre

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 9 ottobre 2014

Denzel Washington e il regista Antoine Fuqua tornano insieme tredici anni dopo Training Day, per un film ridicolo e appassionante, che sprigiona umori da guerra fredda numero due (a partire da un orrendo criminal/oligarca russo che si chiama Vladimir Puskin) e che dovrebbe candidare la sessantenne star afroamericana se non a un Oscar sicuramente alla direzione dei disastrosi servizi segreti di Barack Obama.

Tratto piuttosto liberamente da una serie televisiva andata in onda sulla CBS tra il 1985 e il 1989, e prodotto dalla Sony, forse nella speranza di dar inizio a una franchise d’azione come quella dei Taken, The Equalizer è la storia di Robert McCall (Washington), un impiegato di Home Mart (che sta per la catena di superstores del «fai da te» Home Depot) che conduce una vita monacale e solitaria a Boston.

Di giorno aiuta un timido collega grasso a perdere qualche chilo per poter essere ammesso all’esame di guardiano notturno (nixandogli le patatine goffamente nascoste nel sandwich salutista), di sera siede in un diner come quelli di Edward Hopper, leggendo Il vecchio e il mare, Don Chisciotte e L’uomo invisibile e ammonendo una giovane prostituta russa (Chloe Grace Moretz) contro i pericoli dello zucchero contenuto nella gelatinosa crostata che le sta davanti. Lo sceneggiatore Richard Wenk (una penna decisamente poco sottile) non ha scelto a caso i classici contenuti nella libreria di McCall, i titoli suggeriscono infatti la progressione della trama del film a partire da quando, il mite e vagamente misterioso commesso di ferramenta, scopre che la prostituta Teri giace quasi moribonda all’ospedale , massacrata di botte per essersi ribellata a un cliente.

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A quel punto The Equalizer entra in un territorio che sta tra la Marvel, i Death Wish di Charles Bronson e Clint Eastwood. McCall si libera infatti delle sua tenuta «in borghese» e diventa una micidiale vendicatore della notte, una specie di Batman dei deboli che, con un colpo d’occhio all’orologio, sa calcolare il minuto che gli ci vorrà per far fuori i cinque pendagli da forca armati fino ai denti che gli stanno davanti – trent’otto secondi per ammazzarne quattro, il resto per guardare il loro capo –a cui ha tagliato la gola- che soffoca nel suo sangue.

Come Bill Munny (Clint in Gli spietati), McCall aveva una moglie che, sul letto di morte, gli ha fatto promettere di cambiare vita. Così, cancellando qualsiasi traccia dietro di se’, ha smesso di essere una micidiale, perfetta, macchina da guerra dei servizi segreti Usa ed è finito tra i corridoi pieni di lampadine, chiodi e bulloni di HomeMart, simbolo molto più solare dei made in Usa.
Come Bill Munny, anche McCall è costretto a tornare sulla strada del sangue. Però, per non rinnegare completamente la sua promessa, prima di passare alla maniere forti, offre a ciascuno dei suoi antagonisti la chance di fare la cosa giusta. E il film diventa anche un po’ biblico.

Solido, patinato, autore d’azione, con una predilezione per i neri, le superfici bagnate e la violenza sadico/spettacolare, Fuqua ci ha dato dei polizieschi sfumati e insidiosi, come Training Day e Brooklyn’s Finest, e il bel thriller d’assedio con Mark Wahlberg, Shooter. The Equalizer– Il vendicatore è molto più tagliato con l’accetta, grezzo, meno sofferto, nella vena dell’impareggiabile Attacco al potere, il suo strepitoso successo dell’anno scorso in cui un commando di terroristi coreani prendeva d’assalto la Casa bianca.

Rispetto all’iperbole, anche politicamente, barocca di quel film, The Equalizer è meno esilarante. Ma Fuqua fa un ottimo lavoro con Denzel Washington, più grigio e appesantito del solito, un guerriero riluttante, e un peccatore redento dall’opacità di un tran tran proletario (va persino al lavoro in bus!) e dalla grande letteratura. Vista quella scelta di vita, Fuqua ha scelto la location perfetta per inscenare il grande scontro finale del film, che vede McCall e il suo collega grasso contro un esercito di criminali russi.

Tutto avviene nel cavernoso paradiso dei muratori e dei falegnami, tra scaffali carichi di mercanzia, dove l’ex agente delle forze speciali, con l’entusiasmo e l’ingegno omicida di Vincent Price in The Abominable Dr. Phibes, elimina i suoi antagonisti non con fucili di precisione ma con chiodi, trapano e fil di ferro.

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