In una filmografia che spazia tra supereroi (gli Spiderman), commedie demenziali (Strafumati, Facciamola finita), arthouse canonico (127 ore) o sovversivo (Spring Breakers – Una vacanza da sballo) , mainstream per famiglie (Il grande e potente Oz) e microbudget ispirati dalla letteratura di Faulkner, Cormac McCarthy e Hart Crane, James Franco ha spesso lasciato intravedere la sua fascinazione per l’underbelly dell’industria del cinema USA, quella zona oscura che esiste subito al di sotto della linea di demarcazione tra fallimento e successo, nei devastanti labirinti notturni di Mulholland Drive, nei marquees della 42esima strada celebrata dal suo The Deuce, o nella bizzarra...