Nella sala dove si è esibita in un monologo-performance, Manifesto Transpofagico – nell’ambito di Short Theatre, Renata Carvalho, attrice e regista brasiliana, la libertà si è fatta enorme, ha scavato buchi nella superficie del reale, per portarci nella storia dei “travesti” in America Latina. Racconto di storia collettiva e di personale, del loro intrecciarsi su corpi da costruire di continuo per dar vita a soggettività aderenti a un sentire non catalogabile. E’molto bello l’elenco di aggettivi che Carvalho scandisce per indicare le epoche di questo parto continuo. Corpo che arriva sempre prima. Corpo guardato (lo scandalo della non binarietà). Corpo politicizzato...