De Magistris contro Renzi: su Bagnoli abuso di potere
Napoli Ufficializzata la nomina di Salvatore Nastasi a commissario straordinario del sito
Napoli Ufficializzata la nomina di Salvatore Nastasi a commissario straordinario del sito
È stata ufficializzata la nomina di Salvatore Nastasi a commissario straordinario per il sito Bagnoli-Coroglio. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, annuncia: «La nomina sarà impugnata in tutte le sedi giudiziarie. C’è una violazione della Costituzione e delle leggi perché si interviene sui poteri che sono in capo ai sindaci e ai consiglieri comunali in materia urbanistica. È un abuso di potere da parte di Renzi».
Il 14 agosto 2014 sindaco e premier avevano firmato un Accordo di programma quadro per la bonifica di Bagnoli-Coroglio. Il comune intanto stava stilando un nuovo piano urbanistico per l’ex area industriale, fortemente inquinata e sotto sequestro dal 2013 dopo il rinvio a giudizio di 21 imputati per disastro ambientale e truffa. La Bagnolifutura spa (al 90% del comune) che gestiva i terreni era stata dichiarata fallita a maggio 2014 per una esposizione verso i creditori di circa 200 milioni, di cui 70 verso Fintecna: la società controllata da Cassa depositi e prestiti (a sua volta controllata dal Mef) aveva ceduto al comune negli anni ’90 i suoli ereditati dall’Iri.
Palazzo San Giacomo a dicembre 2013 le aveva intimato di rimuovere il pontile a mare (la cosiddetta colmata) e bonificare il litorale, Fintecna ha reagito facendo ricorso al Tar e presentando a inizio 2014 istanza di fallimento della Bagnolifutura. Mercoledì il Consiglio di Stato ha dato ragione al comune sulla questione “colmata” in base al principio «chi ha inquinato deve pagare». A settembre 2014, con lo Sblocca Italia, il governo ha sottratto la materia all’amministrazione partenopea, affidando sia la bonifica che la trasformazione urbana al commissario e al soggetto attuatore che, lo scorso luglio, è stato individuato in Invitalia (società in house del Mef).
«A inquinare sono stati Fintecna e Cementir e loro devono riparare. Renzi non può fare il gioco delle tre carte – ha proseguito de Magistris -. Di fronte ad atti di arroganza istituzionale metteremo in campo tutte le iniziative possibili». Il consiglio comunale a maggio ha approvato il piano urbanistico per Bagnoli ma è allo studio un nuovo progetto. Nessun incontro con Nastasi in vista: «Non ci sono ragioni in questo momento per incontrare nessuno. Con questa nomina voluta dal presidente del Consiglio, nella sua opera di saldatura di ben individuati centri di potere, si viola la Costituzione e si attenta all’autonomia di Napoli. Nei riguardi di Nastasi, quando era nella direzione Spettacolo del ministero – conclude il sindaco – abbiamo espresso fortissimo dissenso per i tagli alla cultura». Amico di Gianni Letta e Denis Verdini, Nastasi è stato per molti anni dirigente del Mibact. Ad agosto Renzi lo ha spostato a Palazzo Chigi, nominandolo vicesegretario generale.
Di Bagnoli si è occupato anche il dl enti locali, convertito in legge a luglio: l’atto ha ribadito che spetta al soggetto attuatore costituire una Spa a cui i proprietari delle aree conferiscono i suoli in cambio di quote azionarie o titoli rimborsabili con gli utili. Soggetto attuatore e Spa decidono «le procedure di definizione del programma di rigenerazione urbana e di bonifica ambientale, al fine di garantirne la sostenibilità economico-finanziaria». L’amministrazione partenopea «può chiedere, nell’ambito della conferenza di servizio, la rivalutazione delle sue eventuali proposte non accolte» ma, in caso di mancato accordo, decide il Consiglio dei ministri «anche in deroga alla normativa vigente».
I movimenti hanno indetto una manifestazione per il 30 settembre (ore 10 viale Campi Flegrei) contro commissariamento e Sblocca Italia. Contrari anche i 5S: «Nastasi non ha nessuna esperienza nel settore bonifiche – sottolinea Valeria Ciarambino -. La gestione emergenziale può avvenire anche in deroga al piano urbanistico, di cui noi chiediamo il rispetto». Il governatore Pd Vincenzo De Luca a luglio aveva espresso dubbi sul commissariamento, ieri ha indossato i panni del diplomatico: «Non si ritiene utile per Napoli il protrarsi di conflitti istituzionali».
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