Dazi nostri, il disco rotto della musica italiana imposta per legge
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Dazi nostri, il disco rotto della musica italiana imposta per legge

Proposta di legge Targata Lega, per l'occasione, torna l'idea sempre cara di proteggere l'industria nazionale della canzone attraverso le quote imposte ai palinsesti radiofonici. Ma se il modello è Radio Padania, qualche speranza c'è
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 19 febbraio 2019
Fuori dalla storia. Anche dalla Storia della Musica e persino da quella della musica italiana, che delle purezze identitarie si fa beffe sulla base di una tradizione meticcia e sì, qui possiamo dirlo, piuttosto millenaria. Ci risiamo con la questione delle quote da garantire per legge alla musica «nostrana» nei palinsesti radiofonici nazionali, un disco rotto che di tanto in tanto torna dagli archivi dell’Eiar e che solo la Francia – da odiare e invidiare selettivamente – è riuscita a elevare a giurisdizione moderna (nel 1994) con sfoggio di sovranistissima eccezione culturale e buona pace di liberté, egalité eccetera, soprattutto...
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