I londinesi Japan si sciolgono nel 1983, proprio sulla via del grande successo. Sembra naturale che tra i quattro dotatissimi componenti principali sia il cantante David Sylvian il primo a mettersi in evidenza come solista. Ma la via è in realtà tortuosa: Sylvian è incerto, guarda al jazz e all’avanguardia più che al pop elettronico di cui i Japan sono stati antesignani nella sua declinazione romantica e al tempo stesso nella sua componente di ricerca e ibridazione. I singoli dell’82-’83 con Ryuichi Sakamoto, il minimale Bamboo Houses e la celebre ballata omoerotica Forbidden Colours, inclusa nella colonna sonora del film...