Italia

Dati errati, in arrivo mozione di sfiducia per la giunta Fontana

Il Tar del Lazio boccia il ricorso del Pirellone contro la zona rossa

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 26 gennaio 2021

Attilio Fontana è all’angolo. Dopo il caos per la trasmissione di dati errati sui contagi da parte della Direzione Generale del Welfare di Regione Lombardia all’Istituto Superiore di Sanità – e poi rettificati dal Pirellone con una mail datata 19 gennaio – i vertici della Commissione d’inchiesta regionale Covid, le opposizioni in Consiglio e sindaci lombardi chiedono che sia fatta finalmente chiarezza.

«È molto probabile che l’errore non riguardi solo il periodo tra il 15 e il 30 dicembre. Per questo serve che i dati siano open, specialmente quelli dei comuni», ha dichiarato Giorgio Gori, primo cittadino di Bergamo, sottolineando la necessità di un’analisi dei numeri fin dal 12 ottobre, quando è entrato in funzione il “cruscotto” regionale per i conteggi. A lui si è unito anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha accusato Fontana di mentire quando parla di dati già pubblici. Anche centinaia di persone sotto Palazzo Lombardia hanno chiesto un’ammissione di responsabilità e le dimissioni di Fontana e della sua giunta.

«È uno spettacolo indecente. Siamo stanchi di subire i loro fallimenti», ha commentato la segretaria dem metropolitana, Silvia Roggiani, tra gli organizzatori del flash mob di protesta «Ora Basta». La stessa Roggiani, nei giorni scorsi, aveva precisato che l’errore sul conteggio dei dati, il primo, era stato segnalato da alcuni sindaci dell’hinterland milanese fin dalla prima settimana di gennaio. Aria, società per gli acquisti del Pirellone, aveva risposto con un «le faremo sapere».

Qualcuno tra quei sindaci ha poi avanzato l’ipotesi che il disguido avesse inciso anche sulla definizione di zona rossa. Ma Fontana aveva lanciato la palla in tribuna sostenendo che i flussi comunicati ai Comuni e quelli inviati a Roma fossero diversi e che l’errore sulla zona rossa, per il quale era stato presentato un ricorso al Tar del Lazio, fosse colpa dall’algoritmo del Cts. Secondo il governatore, poi, era stato il Cts a chiedere la rettifica dei dati, ma la mail del 19 gennaio inviata al presidente dell’Iss, Brusaferro, dal dg lombardo Trivelli e resa pubblica dal Tg3, sbugiarda il governatore. Il giorno più delicato per Fontana, comunque, è oggi: il presidente insieme all’assessora Moratti è atteso dalle opposizioni in consiglio regionale. I gruppi di minoranza sarebbero pronti a una mozione di sfiducia per tutta la giunta.

Intanto, dopo la riclassificazione della regione in zona arancione, il Tar del Lazio ha dichiarato «il non luogo a provvedere» sul ricorso presentato dal Pirellone «come effetto della rinuncia alla domanda cautelare» da parte della difesa della stessa Regione.

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