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Danzando nel giardino degli amanti

Danzando nel giardino degli amantiNicoletta Manni e Roberto Bolle – foto Brescia e Amisano - Teatro alla Scala

A teatro Un balletto sulle declinazioni dell'amore protagonisti principali Roberto Bolle e Nicoletta Manni in scena alla Scala

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 16 aprile 2016

Un balletto sulle declinazioni dell’amore, in cui un intreccio tra personaggi reali e fantastici prova a tratteggiare il tema con la leggerezza di un disegno a matita. Accade ne Il giardino degli amanti, nuova produzione del Teatro alla Scala con coreografia e ideazione di Massimiliano Volpini, protagonisti principali Roberto Bolle e Nicoletta Manni.

A suggerire il tema al coreografo, già danzatore per vent’anni dell’organico di Balletto del teatro, è la musica di Mozart, che presta alla stesura narrativa del balletto figure chiave tratte dalla trilogia di opere scritta dal salisburghese con Lorenzo Da Ponte. Sono il Conte d’Almaviva e la Contessa sua sposa, Rosina, con Susanna e Figaro da Le Nozze di Figaro, Don Giovanni e Leporello dal Don Giovanni, Fiordiligi, Dorabella, Guglielmo e Ferrando da Così fan tutte.

Appaiono in fantasiosi costumi settecenteschi, ideati come la scena da Erika Carretta, nel giardino labirintico di siepi, aperture e dolci anfratti, che funge d’ambientazione allo spettacolo. Tema, l’amore, che, sulla scorta dei personaggi citati e delle loro note storie, vuole evocare i dilemmi dell’eros, il timore dell’infedeltà, il cedimento alla seduzione, l’inganno dell’apparenza, le più segrete pulsioni.

La musica però non viene dalle opere, ma, rispondendo alla scelta della direzione artistica del teatro di dedicare in ogni stagione una produzione di balletto alla musica da camera, vede alternarsi quartetti e quintetti mozartiani eseguiti con maestria timbrica da sette musicisti scaligeri tra cui il primo clarinetto Fabrizio Meloni, il violoncellista Massimo Polidori, il primo violino Francesco Manara.
Il balletto, articolato in sei quadri, si apre nel giardino di una villa settecentesca sul quartetto per flauto e archi in re maggiore K 285. Siamo a una festa in abiti contemporanei. I protagonisti principali del balletto fanno la loro prima apparizione: Bolle è l’Uomo, Manni la Donna.

Si perderanno nel giardino in un viaggio alla scoperta di sé che i personaggi mozartiani mettono in moto. La danza, come la coreografia, opta per una scrittura semplice, che flirta con la pantomima quando i personaggi delle opere evocano i loro bisticci e tranelli amorosi, si lascia andare al movimento quando danza il corpo di ballo e, soprattutto, quando tiene la scena la coppia principale, Bolle e Manni, applauditi per l’intrinseca eleganza e stile che li contraddistingue. Come nel passo a due finale, dalla delicata qualità sospesa, in cui l’Uomo e la Donna, aiutati dalla Regina della Notte, unico personaggio tratto da Il Flauto Magico (la brava Marta Romagna), si ritrovano.

Repliche stasera e domani ancora con Bolle, questa volta in coppia con Virna Toppi. Chiusura il 19 con i giovani Martina Arduino e Nicola Del Freo, unico ballerino ad alternarsi a Bolle nella parte principale.

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