Visioni

Danzando dentro il male che governa il mondo

Danzando dentro il male  che governa il mondoM. Agostino, N. Manni, T. Andrijashenko – foto Brescia/Amisano-La Scala

A teatro Alla Scala torna in scena - fino al 27 settembre - «Il lago dei cigni» nella lettura psicoanalitica di Rudolf Nureyev

Pubblicato circa un anno faEdizione del 24 settembre 2023

Il sogno infranto da un irrimediabile destino di morte. Uno sdoppiamento sfuggente, che non dà pace. Una musica in cui vibra la bellezza, ma anche, come direbbe il suo autore Pëtr Il’ic Cajkovskij, «il male che governa il mondo». Non è una semplice fiaba danzata, Il lago dei cigni nella lettura psicoanalitica di Rudolf Nureyev, in scena fino a mercoledì al Teatro alla Scala, Orchestra dell’Accademia diretta da Koen Kessels, scene di Ezio Frigerio, costumi di Franca Squarciapino. Già nel 1895 con Marius Petipa e Lev Ivanov, autore degli atti bianchi, il balletto era percorso da un’inquietudine pre-novecentesca: con Nureyev la storia è riscritta a partire dal turbamento interiore del Principe, figura maschile che è di snodo all’incontro con la donna-cigno.

SIEGFRIED è lo specchio di chi non si sente a proprio agio nel ruolo che il mondo gli ha preparato, è un eroe lirico, destinato, come Odette, a soccombere sotto il peso di chi esercita il potere. Odette non è mai pienamente donna, mai pienamente cigno: un port de bras che accarezza il viso ed ecco il cigno, un piccolo salto, un gesto ed ecco la donna. Un’identità imprendibile che incanta e che si reincarna nella storia nel suo doppio diabolico e ingannatore, Odile, il cigno nero. Tutto con Nureyev deve vivere nella coreografia, poca è la pantomima. Accade così che l’introspezione, il dubbio, la paura del futuro, traspirino con Siegfried in una pirouette chiusa da una sospensione o che siano i 32 fouettés di Odile a incarnare la cattiveria e il gusto satanico dell’inganno. Intensi alla prima Nicoletta Manni e Timofej Andrjashenko, affiancati da Marco Agostino, potente nel dare volto subdolo al doppio ruolo di Precettore e mago, e da un Corpo di ballo entrato nella malinconia cajkovskijana del lago.

AD ALTERNARSI con le altre coppie di casa Coviello/Arduino, Mariani/Semperboni, Turnbull/Losa (questi ultimi in live streaming il 27 su www.lascala.tv), sono in scena ancora il 26 gli ospiti Jacopo Tissi e Olga Smirnova, entrambi ex Bolshoi, ora Principal all’Het Nationale Ballet in Olanda. Tra le più grandi ballerine russe attuali, Smirnova è una delle prime ad aver scelto di lasciare la patria dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Restano negli occhi, incancellabili, le braccia della star russa: onde miracolose di sensibilità e sottigliezza, un flusso luminoso nella partnership con Tissi che scorre con sentimento nell’intero spettacolo.

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