Cultura

Danilo Dolci, dentro la pedagogia della nonviolenza

Danilo Dolci, dentro la pedagogia della nonviolenzaDanilo Dolci / Getty Images

ANNIVERSARI A cento anni dalla nascita, un ritratto del maestro, teorico e attivista. Politico e profeta, alle sue intuizioni si aggiunse una nuova consapevolezza con l’amicizia di Aldo Capitini. Le esperienze sue e del suo gruppo sono tra le poche davvero innovative in Occidente nel modo di intendere il «lavoro sociale» e il «lavoro politico» e c’è ancora tanto da imparare. Nel metodo delle «conversazioni», da lui animate con proletari e giovani su temi sociali e filosofici fondamentali, tornava a dare un valore primario alla poesia

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 23 giugno 2024
Non mi è facile scrivere o parlare di Danilo Dolci, tanto è stata una figura centrale per la mia formazione. A 18 anni, nel 1956, diplomato maestro elementare a Gubbio, gli scrissi indirizzando presso la rivista Cinema nuovo che aveva pubblicato un «documentario fotografico» di Enzo Sellerio sulla sua attività a Partinico (provincia di Palermo), e un ottimo redattore, il documentarista Michele Gandin, trasmise la mia lettera a Danilo che mi convocò a Roma in un giorno di fine anno, subito prima del Capodanno. MI ACCOMPAGNÒ mio padre – meccanico, militante socialista – perché voleva capire se poteva lasciarmi nelle...
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