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Daniele vivo e morto

Daniele vivo e morto

Fulmini e saette Passo da via Merulana in Roma e al numero 92 trovo il negozio di ottica Dodici Decimi...

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 5 novembre 2022

Racconti su commissione (6)

Passo da via Merulana in Roma e al numero 92 trovo il negozio di ottica Dodici Decimi aperto e con Daniele dentro, vivo. Invecchiato ma vivo.
Entro, è al banco, seduto, si alza e mi saluta: «Salve, Grande Capo» – come faceva qualche anno fa, prima di morire, ogni volta che andavo a trovarlo.
«Sei vivo?» – gli faccio.
«E allora?» – ribatte.
«Aspetta, ti scatto una foto…» – accendo lo smartphone e la faccio. «Sei invecchiato…» – aggiungo, perplesso.
«E certo! E sono contento…»
«Ma invecchiando si va a morire. Non hai paura di morire?»
«No. Tanto dopo c’è l’altra vita.»
«Quale vita?»
«Quella con l’anima, no?»
«Ah… e di morire da questa vita non ti dispiace?»
«Per niente. Sto pensando da qualche tempo che questa vita è l’inferno… perciò dopo può esserci il paradiso. Per questo voglio essere seppellito con tutto il corpo, non bruciato. L’ho detto a mia moglie, e anche a mio figlio, non mi bruciate che il fuoco brucia tutto e si brucia l’anima mia.»

Sorrido incontenibilmente, di testa e di cuore – sembra proprio lui, mi dico. Eppure è morto. Sono andato al suo funerale, e poi ho fatto un documentario, per ricordarlo, usando le registrazioni delle videocamere di sorveglianza che – ossessionato dai furti – aveva messo nel negozio qualche mese prima di morire tornando a casa in bicicletta. L’ho pure pubblicato su YouTube, col titolo ‘Il Negozio – The Shop’ – sottotitolato in inglese.

Insomma un documentario. Ma anche un film, perché il montaggio l’ho fatto io. E la registrazione di una cosa che accade è oggettiva, ma il montaggio è soggettivo: un documentario-film. Un’opera audiovisiva dove si fondono e si confondono la realtà e l’immaginazione, come in un racconto di Kafka, la fotografia e il teatro, come in un quadro di Caravaggio, la persona e il personaggio, come in un dramma di Pirandello.

Salutandoci, Daniele mi ha chiesto: «Raccontala in uno dei tuoi fulmini su Alias questa cosa che ti ha fatto tanto ridere, del fuoco che brucia anche l’anima, e allora non si può vivere un’altra vita dopo la vita.»

Lo faccio qui, domandandomi se la commissione me l’ha data la persona Daniele o Daniele il personaggio. Anche tu che mi stai leggendo, a volte non capisci se sei l’una o l’altro, non è vero? E dimmi, le distingui l’una dall’altro in questo film-documentario?

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