Arrivava agli spettacoli a cavallo di una motocicletta, con un armamentario pesante e possente di obiettivi e treppiedi e luci: era minuta e piccola di statura, ma comunicava forza e decisione, valore professionale insieme a una libertà di sguardo che l’indomani sarebbe apparsa sul giornale.

NEGLI ANNI ’80 era difficile vedere una fotoreporter donna, sotto un palco o dietro le quinte, seguire con attenzione i grandi spettacoli che allora si svolgevano in Sardegna, dal jazz alla danza al teatro: Daniela Zedda poco più che ventenne era già un’autorità, per L’Unione Sarda o altri quotidiani nazionali, nelle foto per le pagine culturali e di spettacolo. Un’artista dell’obiettivo al servizio della comunità dei lettori e degli spettatori degli eventi: le muse come amiche sempre per Daniela Zedda. Sapeva sentire lo spettacolo – mentre scattava centinaia di immagini – e riprodurre la trama interna, la struttura e il tempo di un evento o di un’esecuzione musicale in una foto.
Altrettanto intensi e spesso ironici, i ritratti di letterati, artisti, scienziati e personaggi della cultura: indagati con umana simpatia, con immagini tese a porre in relazione empatica il soggetto ritratto e lo spettatore, in una comunità elettiva a doppio scambio e polarità. Celebri – corrono senza sosta sul web – i molti ritratti di Maria Lai, giocosi come soltanto da due donne di tale imponderabile levitas potevano scaturire.

PER MOLTI ANNI Daniela Zedda ha, inoltre, seguito i maggiori festival letterari della Sardegna, quello di Gavoi in Barbagia e quello per la letteratura dell’infanzia Tuttestorie di Cagliari, fotografando sì scrittori e scrittrici, poeti e artisti ma anche e soprattutto il pubblico: stampate in grande formato le foto hanno segnato le strade di Gavoi o gli spazi dell’Exma’ di Cagliari, in un continuum di festa. Di queste grandi e lunghe indagini umane, fisiognomiche e dell’anima, restano alcuni libri memorabili, come Solitude dedicato alla musica, Senes in cui si raccontano i tanti vegliardi centenari della Sardegna e Aldilà del mare, in cui Zedda fotografò i tanti che la Sardegna a vario titolo hanno lasciato ma che sovente ancora l’hanno nel cuore: ogni libro è stata anche una magnifica mostra, allestita con cura e eleganza.
Daniela Zedda, 64 anni, è morta domenica a Cagliari, dopo una dura malattia, lasciando un grande esempio di gioia di vivere e amore per il lavoro, fonte di creazione artistica nel fare comunicazione e informazione.