«Dancing Glass», 13 artisti dal mondo stretti intorno a Lucinda Childs
Danza La coreografa statunitense ha presentato il nuovo progetto corale dedicato a Glass che debutterà alla Nuvola, a Roma, il 27 e 28 marzo
Danza La coreografa statunitense ha presentato il nuovo progetto corale dedicato a Glass che debutterà alla Nuvola, a Roma, il 27 e 28 marzo
«Venivo da gruppi sperimentali, che performavano in spazi alternativi o persino per strada. Lavorare con Philip Glass in Einstein On The Beach per me fu una svolta». È Lucinda Childs, leggenda della postmodern dance, a rievocare gli inizi della sua carriera nell’incontro con la stampa per presentare Dancing Glass. Il nuovo progetto debutterà alla Nuvola, a Roma, il 27 e 28 marzo nell’ambito della rassegna Eur Culture, giunta alla terza edizione. Ideato da Change Performing Arts e dalla compagnia Mp3 di Michele Pogliani, lo spettacolo è ambizioso: saranno quattordici artisti, provenienti da tutto il mondo, a cimentarsi con gli Études.
«Ognuna di queste composizioni ha una sfumatura diversa. Per me la musica è sempre venuta prima, come coreografa però provo a non illustrarla, ma piuttosto a creare un dialogo gioioso», afferma Childs, che ha curato la parte relativa alla danza e che presenterà alcune sue creazioni. Nello spirito interdisciplinare di Glass, gli artisti coinvolti si occuperanno di coreografie, musiche, video. Saranno a Roma la brasiliana Cassi Abranches, il coreografo giapponese Shintaro Hirahara, il performer sudafricano Llewellyn Mnguni e la già citata Mp3; per la parte video l’artista iraniana Shirin Neshat, il giapponese Hiroshi Sugimoto, Fabio Cherstich e il collettivo Anagoor; per la musica, curata da Oscar Pizzo, il turco Kudsi Erguner, il sud-africano Philip Miller, la brasiliana Roberta Cuña Valente, la giapponese Mana Yoshinaga, l’estone Anna-Liisa Eller e il giovane pianista Jacopo Petrucci.
Dancing Glass genererà un dialogo tra culture, ma sarà anche un modo per far incontrare artisti appartenenti a diverse generazioni (oltre che per aprire la Nuvola alla città). «Ai giovani chiedo di rispettare l’arte, di cogliere quel qualcosa di speciale che le appartiene» afferma Childs, e in quest’ottica si inserisce la collaborazione con Michele Pogliani, un tempo danzatore nella sua compagnia, che ha affermato: «In un Paese dove l’arte diventa spesso intrattenimento volgare, ci tengo a trasmettere ciò che Lucinda mi ha insegnato. Non avevo mai osato confrontarmi con Glass come coreografo, questa occasione me l’ha permesso e ne sono felice». L’artista newyorkese Leone d’oro è poi tornata sul suo rapporto col compositore: «Lui vide il mio lavoro senza musica, io il suo senza danza. Fu Robert Wilson a farci incontrare. Da allora, per circa quarant’anni abbiamo lavorato insieme e anche oggi la sua commozione per la sua musica straordinaria non è mai venuta meno».
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