Dallo stato di diritto al security state
Colette tra i lacrimogeni, graffito attribuito a Banksy sul muro dell'ambasciata francese di Londra in solidarietà ai migranti di Calais – Reuters - LaPresse
Europa

Dallo stato di diritto al security state

Hollande da un'emergenza all'altra Il rischio, nemmeno tanto celato, è che le leggi d’eccezione modifichino irrimediabilmente, il volto della democrazia francese
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 26 gennaio 2016
«Quando lo stato d’eccezione diventa la regola tutto diventa possibile», sosteneva Walter Benjamin. Se questo è vero, non è affatto rassicurante la risposta che la Francia sta dando, sul fronte interno, agli attentati di Parigi – non dientichiamo che il primo provvedimemnto è stato proprio la chiusura di Schengen. Com’è noto, dopo l’immediata dichiarazione di stato d’emergenza – che una norma dell’ordinamento francese permette di dichiarare per un tempo massimo di 12 giorni – lo scorso 19 novembre l’Assemblea nazionale ha approvato, con soli 6 voti contrari e un’astensione, una legge che ha prolungato per tre mesi questo istituto. E...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi