Dalle strade di «Atlanta» agli universi paralleli di «Rick & Morty»
Serialità Un mondo di fiction: realtà e fantasia sul piccolo schermo
Serialità Un mondo di fiction: realtà e fantasia sul piccolo schermo
CLASSICI. Fra i classici non si può non citare Breaking Bad, la serie di Vince Gilligan andata in onda dal 2008 al 2013, forse il più grande noir televisivo, un’esperienza di «fraternizzazione con il male» attraverso le avventure di un professore di chimica malato di cancro che nel corso di sei stagioni diventa un signore della droga. Altrettanto bello il suo spin off: Better Call Saul. Un classico del piccolo schermo è anche Mad Men, un’altra storia con protagonista un uomo dalla dubbia moralità – il pubblicitario Don Draper – che ripercorre le mutazioni sociali e culturali dell’America dagli anni Cinquanta ai Settanta. Protagonista un uomo quindi, ma Mad Men sviluppa anche alcuni dei personaggi femminili – Peggy Olson e Joan Holloway e le mogli di Don Betty e Megan – più «vivi» e veri mai apparsi in televisione. E la puntata che omaggia Marilyn Monroe, la sua natura di icona per le donne e non solo di bellissima per «uso e consumo» maschile, è fra le più struggenti mai viste sul piccolo schermo.
IMPERDIBILI. Alla categoria appartiene una serie ancora in corso, The Good Fight, creata da Robert e Michelle King e prodotta da Ridley Scott. Lo è per la sua capacità di raccontare gli Stati uniti di oggi, di rappresentare una realtà su cui non è possibile rivolgere uno sguardo più consapevole – come nel caso delle due decadi raccontate da Mad Men – ma che è colta nel suo divenire, nello smarrimento creato dall’impensabile elezione di Trump e dalla sua presidenza, visto attraverso gli occhi dell’avvocata di Chicago Diane Lockhart (Christine Baranski). The Good Fight è il sequel di un’altra serie imperdibile: The Good Wife (stessi showrunner), che parte dal desiderio di riscatto di una moglie tradita: una costruzione fatta di personaggi indimenticabili. E fra gli imperdibili ci sono indubbiamente anche il southern gothic per piccolo schermo di True Detective di Nic Pizzolatto e la creatura televisiva di David Fincher: Mindhunter, incentrata sul criminal profiler dell’Fbi che ha ispirato il personaggio di Will Graham di Thomas Harris e le sue versioni cinematografiche, da Demme a Michael Mann. E infine The Knick di Steven Soderbergh: viaggio nella New York di inizio Novecento.
ECCENTRICHE. «Menzione speciale» una serie trascurata, già cancellata alla terza stagione: Ash vs Evil Dead, sequel della trilogia della Casa di Sam Raimi che porta all’estremo il gioco fra horror e comicità dei film e in particolare del terzo: L’armata delle tenebre. Eccentrica come i suoi protagonisti e le loro avventure fra pianeti e universi paralleli anche la serie animata Rick & Morty (creata da Justin Roiland e Dan Harmon), che insieme a Bojack Horseman (Raphael Bob-Waksberg) rappresenta la vetta dei cartoon contemporanei.
COLPO DI FULMINE. Atlanta di Donald Glover (il musicista, attore e regista noto con lo pseudonimo Childish Gambino) che lui stesso ha definito «la Twin Peaks dei rapper»: una commedia amarissima ambientata fra degli aspiranti rapper della città georgiana e che ci trasporta nella dimensione surreale e realissima allo stesso tempo delle comunità nere in una metropoli statunitense, in cui la violenza della polizia è una questione all’ordine del giorno e dove le avventure dei personaggi sono sempre al limite fra la follia e la verità che si trova al fondo di essa.
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