Dall’Argentina l’idea di una feconda «pila di libri»
EXPRESS, la rubrica della cultura che fa il giro del mondo Si chiama Pila de libros, la piattaforma creata dal pubblicista Nacho Damiano per aiutare lettrici e lettori appassionati a scambiarsi volumi giacenti nelle biblioteche di casa o pdf dimenticati nei computer
EXPRESS, la rubrica della cultura che fa il giro del mondo Si chiama Pila de libros, la piattaforma creata dal pubblicista Nacho Damiano per aiutare lettrici e lettori appassionati a scambiarsi volumi giacenti nelle biblioteche di casa o pdf dimenticati nei computer
Per fortuna, nonostante le continue malefatte di Javier Milei, di recente autoproclamatosi secondo leader più influente del mondo dopo Donald Trump, non tutte le notizie che arrivano dall’Argentina sono destinate a rattristarci. Anzi, eccone una che, oltre a mettere sicuramente di buonumore gli amanti della lettura, potrebbe forse fornire lo spunto per un’iniziativa analoga anche in Italia.
L’idea in sé, per la verità, non è del tutto nuova, ma Pila de libros, la piattaforma creata dal pubblicista Nacho Damiano per aiutare lettrici e lettori appassionati a scambiarsi volumi giacenti nelle biblioteche di casa o pdf dimenticati nei computer, ha caratteristiche piuttosto originali, tanto da giustificare l’appellativo di «Tinder dei libri» con cui l’intraprendente Damiano cerca di catturare nuovi adepti. E, soprattutto, di convincerli a versare un obolo mensile per accedere al servizio – più o meno l’equivalente di 2,74 euro, una cifra che qui sarebbe molto contenuta e probabilmente non è troppo esosa neanche in Argentina, nonostante la complicata situazione economica del paese.
In un articolo uscito nei giorni scorsi sul quotidiano Página12, la giornalista Dolores Curia spiega che, una volta registrato, «ogni utente, per ottenere un match – un abbinamento insomma – deve innanzitutto compilare un elenco dei testi che intende offrire, preferibilmente con le copertine e alcune informazioni, e un’altra lista, con le opere che desidererebbe avere. Sarà il sito, poi, a effettuare un controllo incrociato delle informazioni e a mettere in contatto le persone, anche se i termini dell’incontro sono a discrezione dei singoli individui».
Convinto che i libri siano «un bene da far circolare e non da collezionare», e lui stesso «grande scambiatore», Damiano racconta che inizialmente il suo progetto ha cercato di dare una risposta ai molti argentini che vorrebbero leggere, ma non hanno i soldi per acquistare nuovi libri perché con la crisi i prezzi sono saliti alle stelle.
In seguito, però, quando la piattaforma è stata avviata e gli utenti hanno cominciato a dargli i loro riscontri, il giornalista si è reso conto che Pila de libros può essere di aiuto anche su versanti inattesi. Da un lato, in molti gli hanno detto che non sempre sanno cosa leggere e vorrebbero ricevere consigli e raccomandazioni, possibilmente mirate. Dall’altro, Damiano si è reso conto che è molto diffusa quella che potremmo definire la solitudine del lettore forte: «Ci sono persone a cui piace molto leggere, ma i loro familiari non lo fanno, e nemmeno i loro amici. L’esperienza della lettura, però, ha bisogno di continuare, non è davvero completa se non possiamo parlare di ciò che pensiamo di un determinato testo».
Sono nati così altri segmenti del progetto, che attualmente comprende un canale YouTube, un podcast di interviste con scrittrici e scrittori condotto dalla cantante messicana Julieta Venegas insieme allo stesso Damiano, e un account Instagram che propone suggerimenti e «laboratori di lettura» (i più recenti, dedicati a Pedro Páramo di Juan Rulfo e a The Buenos Aires affair di Manuel Puig).
E l’effetto Tinder? Parlando con Dolores Curia, l’ideatore di Pila de libros sostiene che grazie alla piattaforma diverse persone si sono conosciute e sono poi rimaste in contatto, a volte stringendo amicizia e persino formando delle coppie: «So di un ragazzo e una ragazza che si sono incontrati per uno scambio di libri e qualche tempo dopo è nato un bambino». Se sia vero, non saremmo disposti a giurare, ma l’idea che, dopo le cicogne e i cavoli, i bambini possano nascere sotto un libro, è troppo bella per essere negata.
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