Dalla via Emilia al Tenco, le canzoni di Guccini
Note sparse Escono su disco le registrazioni di una speciale serata organizzata due anni fa dalla rassegna inventata da Amilcare Rambaldi, per celebrare il grande maestro dei cantautori italiani
Note sparse Escono su disco le registrazioni di una speciale serata organizzata due anni fa dalla rassegna inventata da Amilcare Rambaldi, per celebrare il grande maestro dei cantautori italiani
Due anni fa, il club Tenco ha deciso di festeggiare Francesco Guccini, il grande maestro dei cantautori italiani ritiratosi dalle scene, per tanti anni amico e protagonista delle serate, sul palco o a notte fonda nei club sanremesi, sin dalla prima edizione nel 1974 della rassegna inventata da Amilcare Rambaldi. Nel 2015 sono stati invitati ad eseguire le sue canzoni, autentico patrimonio comune intergenerazionale, sia giovani, gruppi e personaggi vari, tutti finiti in questo doppio cd live, fedele testimonianza di quelle serate. Così si trovano le canzoni «maschili» di Guccini fatte dalle donne o le sue melodie movimentate dai jazzisti e anche gli splendidi testi adattati in inglese e i brani famosi dilatati dall’orchestra sinfonica e naturalmente la sua band di accompagnatori storici, capitanata da Flaco Biondini, che ripropongono il suo canzoniere col nome di Musici& Friends.
Difficile scegliere tra le 28 canzoni proposte, qualcuna più vicina all’originale (Auschwitz di Vittorio De Scalzi e Mauro Pagani), qualche altra parecchio trasfigurata (Mauro Ermanno Giovanardi che infila dentro Dio è morto la contemporanea Je t’aime moi non plus, entrambe vittime della censura) e poi Carmen Consoli, John De Leo, Bobo Rondelli, Appino, Cesare Basile, Têtes de Bois, Cristina Donà, Pacifico, il grande chitarrista Armando Corsi, il canadese Bocephus King e l’americana Deborah Kooperman, le jazzarole Vanessa Tagliabue Yorke e Camilla Battaglia, e i nuovi già brillanti, La Scapigliatura e Giovanni Truppi. Menzione speciale per Pieraccioni (Venezia) e Vecchioni (Bisanzio e Incontro) e per l’unica registrazione fuori teatro di Olden (L’atomica cinese).
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