Tra i vari «gran finali» del festival Romaeuropa, sempre più avanzato e prestigioso, compreso l’ultimo «gran finale» con i monumentali Berliner Philharmoniker, si sceglie lo Steve Reich interpretato dall’Ensemble InterContemporain, più punta di diamante che monumento, almeno sulla carta. Un Reich visto in progressione dagli esordi a oggi. L’oggi è rappresentato da un lavoro compiuto in simbiosi con il celebre artista visivo Gerhard Richter, intitolato semplicemente Reich/Richter. Ma è meglio fare cronaca cominciando dall’inizio del concerto. L’inizio con il brano più aurorale del compositore americano seduce al punto che sarà difficile essere obiettivi (godendo) con il Reich successivo. In Piano...