Visioni

Dal basso verso l’alto, Geolier e le mille storie di Napoli

Geolier il 1 maggio al Circo MassimoGeolier il 1 maggio al Circo Massimo – foto Ansa

Note sparse Dopo le polemiche sanremesi torna l’artista partenopeo con «dio lo sa», tra trap, rap e elettronica

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 12 giugno 2024

Il problema pare essere sempre Napoli ma «Dio lo sa». Napoli è sempre un problema per tutti, anche solo doverne parlare e magari ne parla a bocca piena proprio chi a Napoli non c’è mai stato e se la immagina tra un vico e un altro con le pistole in mano di gente che urla e scappa sui motorini dalle sirene spiegate della polizia. La questione intorno a Geolier è Napoli, e riguarda la provenienza di un ragazzo e questo è ancora, nel 2024, un pensiero agghiacciante. Il ragazzo, ventitreenne, giovane, fa dell’ottima musica, perché di questo stiamo parlando: Geolier scrive bene, molto bene, a tratti la sua scrittura non ha nemmeno niente a che fare con il rap/pop/trap di base italiana, quasi sempre poco musicale, poco armonico. Geolier invece ha il sound napoletano, che per ovvie ragioni musicali e storiche si mischia a quello americano e viceversa, si sa che Napoli ha nella propria lingua la musica. Le rime in tutti i 21 brani, e 21 brani oggi sono una specie di miracolo musicale, sono incastonate tra di loro, quasi a creare un puzzle, quel puzzle che un artista di 23 anni cerca minuziosamente di completare, con fatica, in maniera perfetta. E infatti Dio lo sa non è un album da primo ascolto, non è proprio un disco commerciale, ed è meravigliosamente sorprendente così.

Superando i cliché del genere, un disco raffinato e con molti ospiti

NONOSTANTE le numerose collaborazioni presenti vedi Lazza, Guè, vedi Sfera Ebbasta, Ultimo, tutti i nomi seguono il suo modo di esprimersi e non viceversa. Ha uno stile ben preciso Geolier, canta nella sua lingua e questa cosa fa impazzire i più (idioti ovviamente) ma è come quando la maggior parte di voi ascolta i rapper americani senza capire niente: e allora qual è il problema? Il problema è sempre Napoli ma Dio lo sa, ed è per questo, che questi 21 brani sono un regalo alla scena musicale italiana.
Non vi «sfastiriate» quando ascoltate una canzone di Geolier, sentite la musica, bene però, arrivateci non con i pregiudizi ma con l’orecchio e il cuore e la vista, state bene attenti a dove mettete i piedi. Sapete a Napoli ci sono dei portoni enormi che fanno impressione e allora chi va, magari in vacanza, pensa che si apra tutta questa enormità e che il passaggio sia facile. E invece no, in quel portone così enorme, per chi non lo sa, si nasconde una porta minuta, ed è quello il vostro passaggio. Non solo la porta è minuta ma c’è un gradino enorme, dove tutti inciampano. E allora uno non capisce perché questa porta enorme se poi deve entrare da una porta minuta, dove un gradino rischia di farti ammazzare.

A NAPOLI a differenza di tanti altri posti nel mondo, dovete guardare in basso prima, e guardando in basso che vi rendete conto dell’altezza di una città enorme, sotto ogni punto di vista, enorme anche da quello musicale, enorme. Geolier è figlio di questo portone enorme, che all’interno ha solo meraviglie, ma se non vedete la porticina e non superate il gradino, vi troverete a terra, e Napoli per voi sarà sempre un problema, come la musica di Geolier.

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