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«Daily Alaskan», la notizia a ogni costo tra ambizioni e verità

«Daily Alaskan», la notizia a ogni costo tra ambizioni e veritàHilary Swank in «Daily Alaskan»

Streaming Il premio Oscar Tom McCarthy firma la serie Disney+. Una giornalista, la carriera in bilico, la possibilità di rifarsi con un caso da risolvere. Protagonista Hilary Swank

Pubblicato più di un anno faEdizione del 17 marzo 2023

Eileen Fitzgerald è una di quelle giornaliste che non si arrende mai, che non ha incertezze nel saltare gli ostacoli anche più alti e insidiosi, che non si lascia frenare dagli scrupoli. La relazione virtuosa tra il fine e il mezzo è un dettaglio sul quale una sera a cena si può persino discutere amabilmente. Ma quando si è nella redazione di «The Vanguard» a New York, la prassi prevale sulla teoria, il pezzo scritto e firmato si trasforma nell’unico obiettivo da perseguire. E se arrivare alla notizia che può cambiare lo stato delle cose, significa perdere amicizie, rendersi antipatica alle colleghe, rinunciare a qualsiasi forma d’affetto, in altre parole, mettere da parte una sfera dell’esistenza più intima, Eileen non ha dubbi sulla direzione da prendere.

IN UNA SORTA di delirio di onnipotenza, però, la reporter oltrepassa il limite. Non ritiene necessario valutare fino in fondo la veridicità dei documenti ricevuti da una fonte. È talmente sicura di sé e della sua inchiesta che si reputa al di sopra di tutto, di ogni giudizio, accusa o di un semplice suggerimento a una maggiore cautela. Un peccato di hybris che la espone a una verifica interna e al processo senza regole della Rete. Una disfatta insomma. Attaccare il potere non curandosi dei propri punti deboli ha delle conseguenze. E un generale a cinque stelle che sta per diventare Segretario della Difesa è un nemico al quale non si può concedere un vantaggio del genere.
E così Eileen si chiude nella sua dimora, tra intensi allenamenti fisici, qualche bicchiere di vino e disperati tentativi di ricontrollare pagine e pagine di un lavoro durato parecchi mesi, condensati in un articolo dal quale non ha preso le distanze, come hanno immediatamente fatto la dirigenza e gli avvocati della testata.
Ostinata nel non accettare le regole del gioco, al punto dal voler espandere il pezzo incriminato in un libro, Eileen si è persa in un labirinto senza via di uscita. Se non fosse che qualcuno si presenta alla sua porta per indicarle un possibile sentiero, un punto da cui riprendere il viaggio per riconquistare la propria vita.
È Stanley Cornik, il vecchio capo con il quale era finita male diciassette anni prima. Un articolo non pubblicato, i timori di chi comanda, la spregiudicatezza di chi vorrebbe sempre assalire la realtà, e i due si perdono di vista. Finché Stanley, che fa ammenda del proprio errore, non propone a Eileen di trasferirsi in Alaska a scrivere per il quotidiano locale. Una specie di retrocessione. Tuttavia, esiste un caso importante da seguire, qualcosa per cui potrebbe valere la pena arretrare e scendere dalla cima. La drammatica vicenda di numerose donne indigene uccise e delle quali nessuno vuole occuparsi. Tutto offuscato dal disinteresse della polizia e delle cosiddette autorità che discriminano intere popolazioni.

UN PERSONAGGIO in cerca di riscatto, un contesto imprevisto nel quale raggiungerlo, una verità da indagare eliminando ogni possibile vizio di forma, la battaglia con i propri demoni e furori, il sottile filo che separa la richiesta di giustizia dall’insopprimibile desiderio di appagare le proprie ambizioni. Cosa fare, come realizzarlo e con chi? Quelli appena menzionati sono in ordine sparso gli elementi e i quesiti di una serie, Daily Alaskan, visibile su Disney+ (al momento sono stati rilasciati i primi cinque episodi), con protagonista indiscussa Hilary Swank nel ruolo di Eileen Fitzgerald. E sono pure i temi ricorrenti del suo creatore, Tom McCarthy, premio Oscar per la miglior sceneggiatura con Spotlight, a proposito di giornalismo d’inchiesta, e regista oltre del titolo appena citato, anche dei più intimi The Station Agent e L’ospite inatteso. Film che descrivono luoghi ed esistenze, spesso eccentriche, mescolando finemente dramma e commedia.
Una serie che in un certo senso è vincolata alla televisione di un recente passato, quando la parola d’ordine era dividere equamente la narrazione in una trama orizzontale, in questo caso il mistero progressivamente svelato di una donna uccisa, e in una verticale, la continua trasformazione dell’ordinario in straordinario. Uno sguardo retrospettivo che interroga donne e uomini sul loro operare tra il bene e il male, per sé e per gli altri.

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