Visioni

Dagli Stati Uniti all’Italia il musical «Passion» di Stephen Sondheim

Dagli Stati Uniti all’Italia il musical «Passion» di Stephen Sondheim

A teatro Al Cantiere d'arte di Montepulciano lo spettacolo del compositore per la regia di Keith Warner e la direzione di Roland Böer

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 27 luglio 2019
Gabriele RizzaMONTEPULCIANO

Cantiere d’Arte di Montepulciano, si è dato quest’anno (edizione 44) come tema, un burrascoso Amore Passione Follia. La scelta inaugurale è caduta su Stephen Sondheim, compositore drammaturgo d’oltreoceano, che 27enne spiccò il volo, chiamato da Leonard Bernstein per West Side Story. Di Sondheim il Cantiere ha prodotto Passion, musical anomalo che per la prima volta viene rappresentato in Italia. Anomalo perché si specchia su una vicenda che d’americano, culturalmente non ha niente. Il libretto di James Lapine è infatti tratto da Passione d’amore di Ettore Scola, a sua volta basato sul romanzo Fosca (1869) dello scapigliato Igino Ugo Tarchetti, ambientato durante il nostro Risorgimento. Fosca è donna intelligentissima ma di pari bruttissima. E malata. La sua ostinazione per l’aitante Giorgio avrà la meglio.

LA REGIA di Keith Warner scorre ritmata da un fraseggio di porte finestre cornici, paraventi dietro cui mascherare i propri sentimenti. La bacchetta di Roland Böer viaggiava di conseguenza. Le voci principali pure all’altezza, mancavano di un adeguato phisique du role, quell’appeal macabramente seduttivo e morbosamente suggestivo che è il sismografo di questo amour fou. Più vicino a Nosferatu che a Goethe.
Gabriele Rizza

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