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Da prodiano non pentito faccio autocritica

Partito democratico Se gran parte degli osservatori ha parlato della torsione del PD come PDR ("Partito di Renzi") ciò significa che a personalizzare un po' ci si è costretti dalle cose, che non è un pregiudizio. E tuttavia è tempo di fissare più estese responsabilità, di abbozzare un'autocritica collettiva
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 25 agosto 2018
Ora è un coro a sostenere che Renzi è un tappo e l’attuale PD un ingombro. Rispetto alla pressante esigenza di una opposizione oggi, orientata a un’alternativa domani. Fanno eccezione solo lui, la sua corte e i suoi fan (va riconosciuto: ve ne sono anche tra gli elettori, non solo nel ceto politico la cui sorte da lui dipende). Mauro Calise, politologo, autore di un saggio dall’eloquente titolo “il partito personale” ed editorialista tra i più espliciti sostenitori del corso renziano ora invoca una “feroce autocritica”. Lo stesso va facendo la già super renziana Elisabetta Gualmini. Alla buon ora. Usa...
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