Cultura

Da «Com Nuovi Tempi» a «Confronti», 50 anni di contestazione cattolica

Da «Com Nuovi Tempi» a «Confronti», 50 anni di contestazione cattolicaComunità di base, san Paolo, anni 70

Scaffale Sabato alla Casa internazionale delle donne un incontro dibattito sulla rivista e le sue lotte

Pubblicato circa un mese faEdizione del 17 ottobre 2024

«Un giornale di lotta, un segno di speranza» è il titolo dell’articolo programmatico che cinquant’anni fa, il 6 ottobre 1974, lanciava il primo numero del settimanale Com Nuovi Tempi, una delle esperienze editoriali più importanti, significative e longeve della stazione della contestazione cattolica, germogliata nel post Concilio Vaticano II ed esplosa negli anni Settanta.

«CNT» NASCE DALLA FUSIONE di due settimanali: il cattolico Com, fondato due anni prima, autonomo e indipendente dall’autorità ecclesiastica, aperto alle voci più emarginate dalla Chiesa romana e dalla società capitalistica; e Nuovi Tempi, sorto nel 1967 nell’area della sinistra protestante, attento alle vicende delle chiese cristiane, alla politica, ai sud del mondo.
L’obiettivo, che sarà ampiamente realizzato, è di produrre un periodico totalmente autogestito e autofinanziato – negli anni attraverserà e supererà diverse crisi economiche – che informi in maniera libera sulla vita delle chiese cristiane (cattolica e protestante) e sull’attualità politica italiana e internazionale, ma anche e soprattutto sulle comunità di base e i movimenti, sulle vertenze sociali e le battaglie per i diritti civili, sui fermenti e processi di liberazione in atto nel mondo, sui popoli indigeni, sulle nuove correnti teologiche, a partire dalla latinoamericana teologia della liberazione, già guardata con sospetto e poi duramente repressa da papa Wojtyla.
«Questo settimanale, che è nuovo e al tempo stesso è la continuazione dei due precedenti, si presenta così come risposta a una domanda precisa, e quasi a una pressione. Una domanda che proviene da parte di compagni cristiani che vogliono vivere più coerentemente la fede nel loro impegno sociale e politico, come da parte di altri compagni che comprendono l’importanza e il peso politico e culturale di questi temi, sui quali fra l’altro fa perno il regime democristiano», si legge nell’editoriale del numero 1 di Cnt.

UN GIORNALE frutto di un «ecumenismo di base» che emerge da alcuni dei nomi del primo collettivo redazionale, ospitato a Roma dai valdesi di via Firenze 38, dove ancora oggi c’è la sede di Confronti, mensile che nel 1989 ha raccolto l’eredità di Cnt: i cattolici Giovanni Franzoni (ex abate della basilica di San Paolo fuori le mura), Filippo Gentiloni (per quasi quarant’anni storica firma del manifesto su chiese e temi religiosi), Franco Passuello (dirigente delle Acli, che sarà anche direttore del settimanale) e Marcello Vigli delle Comunità cristiane di base; i protestanti Giorgio Girardet (direttore responsabile dopo Passuello) e Marco Rostan.

C’ERANO NELLA REDAZIONE anche alcuni dei redattori licenziati dal quindicinale dei dehoniani Il Regno, colpevoli – secondo le autorità ecclesiastiche – di portare avanti una linea editoriale troppo aperta e poco allineata alle gerarchie, come Luigi Sandri, allora religioso dehoniano, poi corrispondente dell’Ansa da Mosca e Tel Aviv (e in anni non troppo lontani anche collaboratore di questo giornale). «Eravamo insopportabili perché quello che nella Chiesa non ci piaceva lo dicevamo e lo scrivevamo apertamente. Ma questo rendeva difficile il rapporto con l’istituzione e, soprattutto, con quanti ritenevano l’allineamento con la Curia romana la stella polare delle cose da scrivere o da non scrivere». Una libertà di parola poi pienamente raggiunta con Cnt che nella sua lunga storia ha dato un contributo importante alla faticosa conquista di una pubblica opinione anche nella Chiesa. E proseguita con Confronti, mensile di religioni, politica e società, oggi diretto da Claudio Paravati.

I CINQUANT’ANNI di Cnt verranno ricordati e festeggiati sabato 19, dalle 16.30 in poi alla Casa internazionale delle donne di Roma con un incontro-dibattito dal titolo «Com Nuovi Tempi, erano solo 50 anni fa», moderato da Fausto Tortora a cui parteciperanno Goffredo Fofi, Paolo Giammarroni, Cristina Mattiello e Paolo Naso, oltre a redattori e collaboratori di ieri e di oggi.

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