Pea Wine Blues arriva diretta al cuore grazie ad un attacco memorabile della sezione ritmica composta da Ricky «Quicksand» Martin alla batteria e Barry Bays al basso: generano un groove caldo e potente che delimita lo spazio in cui il leader a voce, armonica e chitarra raggiunge vette altissime. Musselwhite getta dentro il brano i ricordi dell’infanzia, rammentando lo zio ferroviere che viaggiando da Clarksdale alla volta di Memphis, raggiungeva il nipote per affascinarlo con le sue storie ferroviarie. Nei sobborghi della città del Tennessee, in zona Cypress Creek, il bluesman da adolescente rimaneva avvinghiato alle radio locali Wlac e Wdia, rapito dal suono di eroi come John Lee Hooker e Rufus Thomas. Ascoltare per credere Hobo Blues e Crawling King Snake. In ogni passaggio di questa riuscita e struggente sessione di registrazione, possiamo trovare aneddoti e stralci di una pluridecennale carriera vissuta totalmente nel suono african american per eccellenza. Oltre le narrazioni ed il carisma, si impongono con veemenza bellezza e buon gusto, al punto tale da far brillare l’album come uno dei suoi migliori.