Internazionale

CyberCaliphat attacca Tv5 Monde

Islamismo Un gruppo legato allo Stato islamico paralizza la rete francofona che trasmette in 200 paesi al mondo. Accuse a Hollande: "errore imperdonabile" aver fatto una guerra che "non serve a niente". La ministra della cultura: "vigilanza". Riunione al ministero degli interni di tutti i media francesi. Intanto, lo sciopero a Radio France è al 23esimo giorno

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 10 aprile 2015

Tv5 Monde è stata vittima di un cyber-attacco, rivendicato dal gruppo islamista CyberCaliphate, legato all’Is. Son state colpite le trasmissioni tv, il sito Internet, il conto Twitter e la pagina Facebook della televisione francofona, la seconda rete al mondo dopo Mtv, ricevuta in circa 200 paesi. Il blocco è durato tre ore, dalle 22 di mercoledi’ all’una del mattino di giovedi’, ma ancora nella giornata di ieri non tutto era rientrato nella normalità. Mai prima d’ora i cyber-islamisti erano riusciti a colpire in questo modo, impedendo la diffusione dei programmi tv. Sono cosi’ andati in onda sotto il logo del gruppo dello Stato islamico dei video di propaganda islamista e delle minacce contro militari francesi e le loro famiglie (ieri, il ministero della difesa ha verificato l’autenticità dei documenti di identità diffusi dagli hacker). In un messaggio, il presidente Hollande è stato accusato di aver commesso “un errore imperdonabile”, conducendo “una guerra che non serve a niente” (Mali, Medioriente): “è per questo che i francesi hanno ricevuto i regali di gennaio a Charlie Hebdo e all’HyperCacher”, con un riferimento esplicito agli attentati che hanno fatto 17 morti tre mesi fa.

Il gruppo CyberCaliphate si era già manifestato lo scorso gennaio attaccando il Comando americano in Medioriente e in Asia centrale. Poi, a febbraio, avevano preso di mira il settimanale Newsweek. Ma mai erano riusciti a paralizzare per alcune ore tutta la programmazione, su tutte i media di trasmissione, di un colosso mediatico. In Francia, Le Monde era stato di recente preso di mira da hackers pro-Assad, in opposizione alla posizione francese nei confronti del regime siriano.

Tv5 è una struttura che trasmette 24 ore su 24 programmi in lingua francese, diffusi in tutto il mondo. E’ nata nell’84, per volontà del ministero degli esteri francese, che aveva coinvolto le reti pubbliche di Francia, Belgio e Svizzera. Nell’87, con la privatizzazione di Tf1, la rete francese è sostituita da Radio Canada-Télé Québec.

Il primo ministro, Manuel Valls, ha denunciato “un attacco inaccettabile alla libertà di informazione e di espressione”. L’attacco è arrivato proprio il giorno del lancio di una nuova rete di Tv5, Tv5 Monde Style HD, che intende diffondere la ricchezza del patrimonio artistico e dello stile di vita francesi. Un simbolo. La ministra della Cultura, Fleur Pellerin, e il responsabile degli Interni, Bernard Cazeneuve, nel pomeriggio hanno convocato i dirigenti di tutte le tv francesi, mettendoli in guardia: “un appello alla vigilanza – ha affermato Fleur Pellerin – attacchi simili non sono esclusi” nel prossimo futuro. Il direttore di Tv5 Monde, Yves Bigot, ha sottolineato che il cyber-attacco è stato realizzato da hackers molto competenti: “è stato di grande potenza, i nostri sistemi di produzione sono potenti e sofisticati ed erano stati rivisti di recente”. Cazeneuve è pero’ molto prudente: è stata aperta un’inchiesta al tribunale di Parigi dalla sezione anti-terrorismo, ma “non sappiamo al momento da dove è partito l’attacco”. Il ministro ha ricordato che “da mesi abbiamo preso misure contro i cyber-attacchi” e ha promosso la legge in discussione all’Assemblea che dà più poteri allo spionaggio, una normativa molto contestata perché, anche se non è un Patriot Act alla francese, è lesiva delle libertà degli individui, permettendo intercettazioni senza passare da una decisione giudiziaria.

Intanto, continua la protesta a Radio France, ieri al ventiduesimo giorno di sciopero. Un mediatore, nominato dal governo, dovrebbe cercare di trovare una via d’uscita. Molti dipendenti di Radio France erano ieri presenti nel corteo parigino organizzato dai sindacati contro l’austerità. A Radio France, che ha i conti in rosso perché il governo ha tagliato i finanziamenti e i costi della ristrutturazione della Maison de la Radio sono esplosi, si profila difatti un piano di tagli, con più di 300 prepensionamenti e molte sinergie. I dipendenti temono una perdita di identità delle stazioni radio e un calo della qualità dei programmi.

 

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