«Due anni fa fui arrestato dalla polizia palestinese e chiuso in cella per sette giorni. Mi accusarono di aver violato la Cyber Crimes Law, ossia di aver commesso dei crimini attraverso internet criticando sui social il presidente (Abu Mazen), il premier e ministri dell’Autorità nazionale palestinese». Issa Amro racconta al manifesto una delle pagine più buie della sua vicenda di attivista per i diritti dei palestinesi. «Ero abituato all’oppressione da parte delle forze israeliane – prosegue Amro, noto per le sue battaglie a difesa dei palestinesi di Hebron -, avevo messo in conto che la mia denuncia dell’occupazione militare israeliana...