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Cuperlo: il partito non è una caserma

Cuperlo: il partito non è una casermaGianni Cuperlo

Demo ad alta tensione Lo scontro nel Pd scalda anche la discussione intorno alla presidenza dell’assemblea del partito, dopo le dimissioni di Gianni Cuperlo. Martedì sera, nella riunione del gruppo della camera, è stato […]

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 23 gennaio 2014

Lo scontro nel Pd scalda anche la discussione intorno alla presidenza dell’assemblea del partito, dopo le dimissioni di Gianni Cuperlo. Martedì sera, nella riunione del gruppo della camera, è stato Guglielmo Epifani a criticare Matteo Renzi, lì presente. All’attuale leader l’ex segretario ha rimproverato la «mancanza di rispetto» dimostrata nei confronti di Cuperlo. E si è sentito rispondere: «Io l’educazione l’ho imparata dai miei genitori». E Renzi ha pure contestato la scarsa incisività dell’azione del Pd quando Epifani guidava la Cgil. Una lite di poco conto, minimizzano alcuni deputati presenti. Ma a questo punto Epifani sembra uscire dalla possibile rosa di candidati alla presidenza. Tra gli altri, si è fatto anche il nome del ministro dell’ambiente Andrea Orlando. Ma nella minoranza dem la questione della presidenza (accettarla o rifiutarla, nel caso di un’offerta da parte del segretario?) è appunto oggetto di discussione dunque i tempi si allungano. Sono in particolare bersaniani e dalemiani a ritenere che le condizioni per accettare l’incarico non ci sono più. Sullo scontro con Renzi ieri è tornato lo stesso Cuperlo, ospite di Lilli Gruber su La 7: Renzi «avrebbe dovuto rispondere nel merito, non denigrare, delegittimare». E, ha aggiunto, «è importante come costruire il consenso nel partito, che non è una caserma. C’è una differenza di fondo tra dirigere e comandare».

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