Cuore e ragione per Stefano Pilia
Note sparse E' uscito il nuovo album del musicista, chitarrista e compositore dal titolo «Spiralis Aurea»
Note sparse E' uscito il nuovo album del musicista, chitarrista e compositore dal titolo «Spiralis Aurea»
La creazione passa anche solo per un gesto e una serie di consapevolezze, dietro c’è un duro lavoro di cuore e ragione, specialmente se si vuole produrre un disco il cui suono arrivi all’orecchio come qualcosa di completo, già saturo. Niente da aggiungere, niente da togliere, bisogna solo attraversarlo per scoprire dove ci conduce. Spiralis Aurea (Die Schachtel) di Stefano Pilia è quello che forse in troppe occasioni raccontiamo come un’opera d’arte, con parecchie forzature ma non in questo caso, un doppio Lp che ci permette di entrare in contatto con l’alto, una forma di ascesi vertiginosa e catartica che si rinnova ad ogni brano attraverso spettacolari tensioni e la sublimazione dell’essere. Pilia è conosciuto come chitarrista e compositore in innumerevoli lavori, con i Massimo Volume, gli Afterhours, Mali Rokia Traoré o il quartetto psichedelico In Zaire, ha collaborato con David Grubbs, Andrea Belfi, Mike Watt, John Duncan e tantissimi altri.
Nelle 12 tracce del compositore genovese c’è qualcosa di struggente e a tratti ossessivo che scava e suona nelle note
QUESTO PER DIRE che le esperienze nelle varie scene musicali, dal rock all’elettroacustica alla sperimentazione, gli ha permesso di affinare una sensibilità che amalgama la composizione di un disco complesso (del 2019 il suo In Girum Imus Nocte Et Consumimur Igni), la cui enigmaticità prende respiro grazie al nostro orecchio, al nostro ascolto, in quello che ci svela di noi dopo averci permesso di aprire la personale, intima, botola di senso, per guardarci dentro. Ispirazione e ascesi della musica sacra, in un luogo dove la materia perde consistenza, come in Arvo Pärt. Nelle 12 tracce del compositore genovese c’è qualcosa di struggente e a tratti ossessivo che scava e suona nelle note di brani come Imago, misticismo, simbologia e archetipi, mito e verità, dove archi e organo sono i protagonisti di una liturgia (Ascensio) in cui la musica è viatico che ci pone in accordo con ciò che freme intorno ad essa, col mondo naturale. La chitarra per esempio si affaccia morbida in Hannah verso territori inesplorati da osservare con stupore.
AD ACCOMPAGNARLO fra i migliori strumentisti italiani: Alessandra Novaga, Iosonouncane, Silvia Tarozzi, Mattia Cipolli, Ensemble Concordanze, Elisa Bognetti, Enrico Gabrielli, Valeria Sturba, Giuseppe Franchellucci, Adrian Utley e Cecilia Stacchiotti. Con questo vinile pubblicato in un’edizione deluxe limitata e con l’artwork originale di Bruno Stucchi, Pilia ha voluto commuoverci con un rito e disarmarci. Già, disarmarci.
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