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Cultura, al ministero dirigenti e promozioni tra amicizie e affinità

Roma, palazzo del Collegio romano sede del ministero della CulturaRoma, palazzo del Collegio romano sede del ministero della Cultura

Patria e famiglia Ispettori e Anac hanno segnalato anomalie nella gestione della direzione generale dei Musei, ignorate da Sangiuliano

Pubblicato un giorno faEdizione del 27 ottobre 2024

Se c’è qualcuno che al momento gioisce del caos al ministero della Cultura certamente si nasconde nell’apparato interno. La mancata nomina a titolo gratuito di Maria Rosaria Boccia, causa delle dimissioni del ministro Gennaro Sangiuliano, e la rinuncia del capo di gabinetto Francesco Spano (che rischia di innescare l’uscita dell’attuale ministro Alessandro Giuli che lo ha voluto a dispetto di Fdi) ha nascosto un altro giro di nomine concesse per ragioni amicali o affettive. Molto più radicato e pervasivo dei casi finiti nelle cronache politiche degli ultimi mesi.

UN SISTEMA, peraltro, messo nero su bianco dalle segnalazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e da un rapporto ispettivo interno e che, anziché essere sanzionato, ha continuato a proliferare per l’inerzia di Sangiuliano. E oggi prosegue grazie all’impasse in cui è precipitato il Collegio Romano. Dalla relazione degli ispettori del Mic del 2023, poi avallata dall’Anac nel febbraio 2024, emergono le modalità con cui sono avvenute molte nomine e affidamenti degli incarichi al ministero.

I CASI SEGNALATI dipendono dalla direzione generale Musei che dal 2020 (con il ministro dem Franceschini) è guidata da Massimo Osanna, docente universitario e manager culturale. Sangiuliano non l’ha rimosso anche perché, intanto, il dg si sperticava in lodi per la riforma del ministero della destra e soprattutto perché nel corso degli anni ha saputo innestare un sapiente sistema piramidale di nomine di cui lui rappresenta l’apice: funzionari e dipendenti di reti museali territoriali o parchi archeologici periferici assunti da persone che, a loro volta, devono la nomina a qualcuno che fa riferimento a Osanna.

Una fitta e potente rete di conflitti di interesse e intrecci personali che assegna, riceve e gestisce le risorse per gli eventi culturali (comprese quelle del Pnrr) e che è stata più volte oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti. In particolare, la relazione evidenzia la non conformità di alcune nomine: ad esempio quella di Luigi Gallo, molto legato a Osanna, a direttore della direzione generale delle Marche e della Galleria Nazionale Marche; di Enrico Rinaldi, già collaboratore del dg e membro del suo staff, a direttore del Parco di Sepino e della direzione Molise; di Luca Mercuri, oggi dirigente del Servizio III della dg Musei. Inoltre contesta ad Antonio Lucianelli, avvocato e dipendente Ales, anch’egli già membro dello staff di Osanna, di aver ottenuto un incarico di consulenza da 8mila euro al mese grazie a una «commissione di valutazione senza dubbio composta da persone legate da un consolidato rapporto di lavoro fiduciario con il dg Osanna», come si legge nella relazione. Per alcuni di questi casi si era mossa anche la Corte dei Conti che aveva invitato il ministero «per il futuro a voler meglio esplicitare il percorso motivazionale che ha condotto alla scelta finale» dei promossi.

POI CI SONO anche altre nomine, non contestate da Anac, ma avvenute con la stessa modalità di selezione tra amici, affini e collaboratori personali. Gli ispettori del ministero hanno anche segnalato «forti criticità relazionali e disfunzionalità comunicative» nella direzione generale e il presunto conflitto d’interesse con Urban Vision, società leader per i restauri sponsorizzati di edifici, opere d’arte e monumenti. Amministratore delegato dell’impresa è Gianluca De Marchi che ha spostato Osanna con una cerimonia hollywoodiana qualche anno fa con personalità di primo piano del settore culturale nazionale.

Osanna con gli ispettori aveva negato il conferimento di qualsiasi appalto all’azienda di suo marito. Nonostante ciò Urban Vision è incappata in un clamoroso incidente di comunicazione: nel 2023 ha organizzato un evento per il marchio di lusso Bottega Veneta, che fa parte del gruppo Kering guidato da François-Henri Pinault, marito dell’attrice Salma Hayek, entrambi presenti al matrimonio Osanna – De Marchi. Per l’occasione la società ha ottenuto il prestito dei Corridori di Ercolano, una coppia di statue bronzee risalente al I secolo d.C. dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e le Forme Uniche della Continuità nello Spazio di Umberto Boccioni dalla Galleria Nazionale di Cosenza. Opere dell’elevato valore storico artistico tolte ai musei per l’intrattenimento di ricchi privati. La notizia suscitò grandi polemiche con Osanna sospettato di aver facilitato i prestiti. Tutto dimenticato: questo per la Urban Vision è un momento d’oro. I lavori per l’Anno Santo hanno reso la Capitale tutta un cantiere e su molti di quei cantieri gli schermi pubblicitari sono firmati dalla ditta di De Marchi. Urban Vision ha anche una partnership ufficiale con il Vaticano per «offrire soluzioni tecnologiche innovative dedicate alla valorizzazione degli spazi urbani a supporto del Giubileo».

SEBBENE SANGIULIANO avesse dichiarato la sua inflessibilità rispetto alle questioni emerse con la verifica ispettiva, il Collegio Romano non ha ancora dato corso a nessuna delle misure correttive e disciplinari sollecitate dall’Anac. L’avvicendamento dei ministri per vicende personali e per agguati interni a Fdi ha oscurato la rete dei tecnici che concretamente gestiscono l’attività del Mic. Intanto alcuni di questi sono stati promossi, altri (quelli che avevano fatto partire le segnalazioni) rimossi.

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