Scuola

Crolli e intonaco che cade a pezzi, a scuola la manutenzione non c’è

Crolli e intonaco che cade a pezzi, a scuola la manutenzione non c’èUna scuola napoletana – LaPresse

Edilizia Il report di Cittadinanzattiva: «Ma il ministero non fornisce dati e non aggiorna sul Pnrr». Tra gli episodi censiti tre riguardano le università, il più grave a Cagliari

Pubblicato circa un anno faEdizione del 12 settembre 2023

Si ritorna a scuola in edifici vecchi, spesso fatiscenti, in molti casi con i banchi abbandonati durante la pandemia ancora accatastati da qualche parte. Cittadinanzattiva ha scelto la prima campanella per fare il punto e anticipare alcuni dati sulla sicurezza delle scuole e degli atenei, ottenuti monitorando gli episodi di crollo o distacchi di intonaco sulla stampa locale fra settembre 2022 e agosto 2023.

Gli episodi censiti sono 61: 24 sono avvenuti nelle regioni del Sud e nelle Isole (39%), 23 nel Nord (38%), 14 nelle regioni del Centro (23%). Hanno provocato il ferimento di sei studenti, di un’insegnante e di una collaboratrice scolastica, oltre a danni agli ambienti e agli arredi e interruzione della didattica. Le cause sono da ravvisare nella vetustà degli edifici e dei materiali con cui sono stati costruiti, nell’assenza o carenza di manutenzione, nella riduzione degli investimenti relativi a indagini e interventi su contro-soffitti, solai, tetti, nella mancanza di tempestività.

La novità dell’anno è rappresentata dal fatto che tre episodi riguardano le università, di cui uno – a Cagliari – di particolare gravità, su cui sta ancora indagando la magistratura. A collassare fu l’edificio che ospita l’Aula Magna.

«Non disporre di dati aggiornati in merito allo stato degli edifici scolastici, come appare dall’Open Data del ministero dell’Istruzione e del Merito ancora ferma al precedente anno scolastico, non è accettabile così come non lo è la mancanza di aggiornamenti puntuali sugli stati di avanzamento degli interventi del Pnrr per l’edilizia scolastica e i servizi 0-6» spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.

Sul sito di Italia Domani che traccia il Piano nazionale di ripresa e resilienza si parla ancora di 2,4 milioni di metri quadrati di edifici da risanare e di oltre 250mila nuovi posti negli asili nido, ma mancano informazioni sull’attuazione. «Chiediamo che siano maggiormente informate e coinvolte le scuole, le famiglie e le comunità locali sull’andamento degli interventi del Pnrr, che si provveda con urgenza a effettuare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte degli enti locali proprietari degli edifici per prevenire il ripetersi incontrollato degli episodi di crolli, strutturali e non» sostiene Bizzarri.

Anche Legambiente ogni anno pubblica un rapporto dedicato agli edifici scolastici: nell’ultimo sono mappati 94 Comuni capoluogo di provincia, che hanno inviato dati relativi a 5.616 edifici scolastici di loro competenza, tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, frequentati da una popolazione di oltre un milione di studenti. Solo il 51,5% di questi edifici dispone del certificato di agibilità e il 46,7% di collaudo statico, dati che nel caso delle città delle Isole scendono rispettivamente al 29,5% e al 32,4%. Tra gli interventi di manutenzione, le indagini diagnostiche dei solai dovrebbero risultare prioritarie: negli ultimi 5 anni sono state fatte solo sul 30,4% degli edifici. Ancora meno, il 12,1%, quelli oggetto di interventi per la loro messa in sicurezza. Troppo pochi.

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