Crollano le assunzioni indeterminate e si sgonfia anche il boom dei voucher
Lavoro I dato dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps fotografano lo stato di salute del mercato. La riforma delle norme ha frenato il ricorso ai buoni per il lavoro
Lavoro I dato dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps fotografano lo stato di salute del mercato. La riforma delle norme ha frenato il ricorso ai buoni per il lavoro
Come avrebbe detto qualcuno in altri tempi, la festa è finta. Sempre ammesso che sia mai cominciata. I 2016 ha fatto registrare infatti un calo vertiginoso delle assunzioni a tempo indeterminato, diminuite di 736 mila unità rispetto all’anno precedente e facendo così segnare un -37,6%. A fornire il dato è l’Osservatorio Inps sul precariato spiegando che la riduzione segue il «forte incremento registrato nel 2015, anno in cui si poteva beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per tre anni».
Le assunzioni stabili sono state 1,264 milioni, contro gli oltre 2 milioni del 2015 ma inferiori anche agli 1,271 milioni del 2014, quando la decontribuzione non era in vigore. Considerando però anche le trasformazioni in contratti a tempo indeterminato, il 2016 torna a superare il totale del 2014 con oltre 1,7 milioni complessivi. Complessivamente le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-dicembre 2016 sono risultate 5.804.000, con una riduzione di 464.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-7,4%). Nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali (565.000).
Per i contratti a tempo determinato, nel 2016, si sono registrate 3.737.000 assunzioni, in aumento sia sul 2015 (+8,0%), sia sul 2014 (+11,0%). Per i contratti in apprendistato si conferma il trend di crescita già rilevato anche negli aggiornamenti dei mesi precedenti. In particolare, rispetto al 2015,le assunzioni in apprendistato aumentano di 56.000 unità (+31,0%). I contratti stagionali registrano una riduzione del 5,6%. In relazione al 2015, le cessazioni nel complesso, comprensive anche dei rapporti di lavoro stagionale, risultano diminuite del 3,1%. La riduzione è più consistente per gli apprendisti (-11,0%) e per contratti a tempo indeterminato (-7,0%).
Per quanto riguarda la cassa integrazione, il numero di ore complessivamente autorizzate a gennaio di quest’anno è stato pari a 30,6 milioni, in diminuzione del 46,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
L’Inps evidenzia un’impennata per la Cig ordinaria: +174,7% ma si tratta, spiega, di un effetto «rimbalzo», visto che il confronto tendenziale riporta al gennaio de 2016, quando si è verificato un «blocco autorizzativo» dovuto all’entrata in vigore delle nuove regole sugli ammortizzatori sociali. Quanto alla cassa ordinaria, «la variazione tendenziale è stata pari a +153,7% nel settore dell’industria e +281,7% nel settore edilizia».
Fin qui il confronto annuo, diverso quello congiunturale: la Cigo a gennaio 2017 rispetto allo stesso mese del 2016 segna un calo del 24,5%. Passando alla cassa integrazione straordinaria, su base annua si registra una diminuzione pari al 59,9% (variazione congiunturale -14,4%). Gli interventi in deroga evidenziano invece un ribasso del 44,1% se raffrontati con gennaio 2016, (-27,8% mese su mese). La variazione congiunturale del totale delle ore autorizzate di cassa è in calo del 19%.
Si ferma infine a gennaio la corsa dei voucher. Le vendite, informa l’Inps, sono risultate a pari 8,9 milioni (valore nominale di 10 euro) e si sono stabilizzate su livelli sostanzialmente analoghi a quelli di gennaio 2016 (8,5 milioni), con un modesto incremento del 3,9%. «La forte flessione nella crescita della vendita dei voucher, sempre più marcata a partire da ottobre 2016 – commenta l’istituto – può riflettere anche gli effetti del dispositivo dell’art.49, comma 3, del decreto legislativo 81/2015, con cui sono stati introdotti obblighi di comunicazione preventiva in merito all’orario di svolgimento della prestazione lavorativa, divenuti operativi a partire dalla seconda metà di ottobre 2016».
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