«Direi che quello che mi ha sempre interessato nel corso della vita sono le espressioni dell’uomo, il fatto che l’uomo sia un animale che può camuffarsi, che può mascherarsi, che può darsi una forma». Così Jean Starobinski, intervistato da Guido Ferrari nel 1986, mettendoci in mano un prezioso filo rosso per percorrere la sua straordinaria opera saggistica. Il problema della maschera lo interessa già da studente – Starobinski è nato a Ginevra nel 1920 – quando si confronta con i nazismi e i fascismi, che offrono al disagio delle masse una «coscienza mascherata»: le si trae dall’anonimato dell’impotenza, dal nulla...