Un grande disco vive meglio se può garantirsi le spalle larghe, dietro, di un marchio storico, di quelli che rendono immediatamente riconoscibile e ascrivibile al pantheon della qualità una produzione. Egea, una delle etichette storiche del grande jazz mediterraneo (e oltre) della Penisola, label attenta alla registrazione, al rigore e alla poesia della cura grafica, alle uscite scaglionate con scrupolo, ha avuto un periodo di latitanza dal mercato. Adesso torna, con coraggio e molte nuove idee (ristampe dal catalogo storico in vinile, a partire dal Pieranunzi di Racconti mediterranei, uno studio di registrazione, un punto vendita specializzato a Perugia), ma soprattutto ecco un disco apripista che è già sulla carta una chicca. All’ascolto, poi, una miniera di bellezza.

Per cinque lustri voce di Louis Andressien, interprete del repertorio barocco, di Berio, di Schoenberg, strepitosa improvvisatrice in jazz, danzatrice, e perfino, di recente, ironica e riuscita voce in scena per ripercorrere le canzoni «storiche» dello Zecchino D’oro assieme a Paolo Fresu.

SI INTITOLA Parlami di Me / Le Canzoni di Nino Rota, e lo firma una delle nostre vocalist più preparate e duttili, nel senso che non s’è mai lasciata rinchiudere in un solo recinto stilistico: Cristina Zavalloni. Per cinque lustri voce di Louis Andressien, interprete del repertorio barocco, di Berio, di Schoenberg, strepitosa improvvisatrice in jazz, danzatrice, e perfino, di recente, ironica e riuscita voce in scena per ripercorrere le canzoni «storiche» dello Zecchino D’oro assieme a Paolo Fresu. A festeggiare la rinata Egea, sotto la curatela di Antonio Miscenà e Claudio Carboni, arriva questo disco in omaggio a uno dei nostri maestri delle note per i grandi film, ed è un piccolo miracolo sonoro, con ospiti d’eccellenza Gabriele Mirabassi al clarinetto, che proprio con Egea pubblicò alcuni dei suoi dischi più belli, Massimo Morganti al trombone, Manuel Magrini al piano, Cristiano Arcelli al sax e curatore degli arrangiamenti, il Claraensembe con piccole e grandi corde e flauto, tutti attorno alla voce intensa e incantatoria di Zavalloni.

MELODIE IMMORTALI e struggenti nate per i film di Federico Fellini, di Lina Wertmüller, di Luchino Visconti, di Franco Zeffirelli. Un caleidoscopio che tocca rabbia e dolcezza (chi ricorda la Canzone arrabbiata dal Film d’amore e d’anarchia?), languore e scatti di nervi, un «teatro delle passioni» che ci fa comparire per lampi e illuminazioni un’Italia che non c’è più. E c’è anche un inedito a firma della stessa Zavalloni, Prova tu, che sembra un po’ riassumere il tutto, in epitome, e un valzer strumentale, dal magnifico Gattopardo firmato da Visconti, che ondeggia flessuoso come una vela gonfiata dal vento. Bentornata Egea, e bentornata Cristina.