«In questi ristoranti non c’è alcun controllo, né dell’Autorità nazionale palestinese né degli israeliani, sono pieni di clienti che sfuggono al lockdown, non rispettano il distanziamento e le altre regole anti-Covid ma i proprietari non temono sanzioni. Noi che siamo a Betlemme invece da giorni siamo obbligati a tenere la saracinesca abbassata». Maryam Daoud gestisce con il fratello una trattoria non lontana dalla Basilica della Natività e non trattiene la rabbia indicandoci i ristoranti situati tra il “Dco” (posto di collegamento) di Beit Jalla e il posto di blocco israeliano all’ingresso meridionale di Gerusalemme. La musica ad alto volume e...