Pubblicato 4 anni faEdizione del 14 luglio 2020
Michele Giorgio, BETLEMME
«In questi ristoranti non c’è alcun controllo, né dell’Autorità nazionale palestinese né degli israeliani, sono pieni di clienti che sfuggono al lockdown, non rispettano il distanziamento e le altre regole anti-Covid ma i proprietari non temono sanzioni. Noi che siamo a Betlemme invece da giorni siamo obbligati a tenere la saracinesca abbassata». Maryam Daoud gestisce con il fratello una trattoria non lontana dalla Basilica della Natività e non trattiene la rabbia indicandoci i ristoranti situati tra il “Dco” (posto di collegamento) di Beit Jalla e il posto di blocco israeliano all’ingresso meridionale di Gerusalemme. La musica ad alto volume e...