Cultura

Cospirazioni abissali, mammiferi marini e femminismo nero

Cospirazioni abissali, mammiferi marini e femminismo neroFoche / foto Getty Images

SCAFFALE «Undrowned», un volume di Alexis Pauline Gumbs, edito da Timeo. Il libro viene presentato oggi a Roma alla libreria Tuba, per il festival di «InQuiete»

Pubblicato circa un anno faEdizione del 13 ottobre 2023

Chi si accinge a leggere Undrowned. Lezioni di femminismo Nero dai mammiferi marini di Alexis Pauline Gumbs con l’idea che si tratti di un saggio si troverà spiazzato, perché il linguaggio e il modo in cui il libro, tradotto da Marie Moïse, Mariam Camilla Rechchad e Mackda Gheberemariam Tesfaù (Timeo, pp. 190, euro 20 ), parla di mammiferi marini e femminismo nero è quanto di più lontano da un saggio sia possibile immaginare. Entrare in questo libro non è affatto semplice, abituate come siamo ai ruoli assegnati dalle parole scritte e lette, ma ci accorgiamo fin da subito che per navigarne le pagine non servono i timoni del linguaggio scientifico, dove la dimensione impersonale neutralizza le «situazioni» e anche le responsabilità.

CHI SCRIVE Undrowned è un’attivista femminista Nera queer, nipote della creatrice della bandiera dell’indipendenza di Anguilla, nei Caraibi, con i tre delfini color arancione perseveranza, impegnata in pratiche di cura e trasformazione collettiva e in diversi progetti contro la violenza di genere e per la custodia della memoria Nera, e si rivolge agli animali di cui, con cui, parla usando il tu e le parole di una relazione d’amore («ti amo» è la frase più ricorrente del libro). Chi legge Undrowned è chiamato a lasciarsi sprofondare negli abissi – ma per imparare a tornare indietro –, dove balene, delfini, foche, lamantini creano i loro mondi densi e strategicamente sfuggenti; deve soprattutto fidarsi di questa «guida all’inannegamento», termine meraviglioso che porta insieme il respiro e la forza dei sopravvissuti e delle sopravvissute dei mari, umani e non. Che ancora confidano nell’acqua che tocca l’acqua, nonostante l’annientamento delle pratiche coloniali inscritto sui loro corpi. La prima cosa che fecero Colombo e i suoi giunti nei Caraibi fu sterminare le foche monache: il grasso sarebbe servito a oleare gli ingranaggi dei macchinari per la lavorazione della canna da zucchero delle piantagioni. Le donne nere schiavizzate venivano vendute, marchiate e confinate come gli animali allevati usati per la riproduzione della forza lavoro.
Undrowned funziona come un mazzo di tarocchi con 19 carte, ognuna una tappa verso la profondità più Nera possibile (di un nero talmente denso da sembrare arcobaleno, per parafrasare Toni Morrison) e la dimensione del respirare insieme, o co-spirare, ognuna un canto per celebrare la sopravvivenza e la resistenza in comune. Come fanno le mammifere marine, come fanno le donne Nere: forgiate dal conflitto e dall’estrattivismo capitalista, nominate a forza oppure private del loro nome, cacciate, ferite, schiavizzate, esibite, uccise, estinte. Ma ancora insieme in formazione, astute e resistenti.

SE LE BALENE tornassero alla popolazione precedente il loro commercio, il loro respiro tutto sarebbe in grado di immagazzinare tanto carbonio quanto 110 mila ettari di foresta. La loro potenza trasformatrice è enorme. Per esempio, la grande balena grigia che si nutre dei sedimenti sul fondo dell’oceano non si vede più nell’Atlantico dalla fine della tratta degli schiavi. Per i biologi marini è un mistero, ma nessuno hai mai pensato di collegare la sua scomparsa alla tossicità della tratta. E se gli antenati morti nella tratta fossero diventati i sedimenti che sono diventati balene? E se il rifiuto di sopravvivere alla tratta si fosse trasmesso ad altre specie, e le balene avessero rifiutato di digerire questa perdita?
La scrittura di Gumbs volteggia a spirale e crea il suo proprio vortice, come fa il delfino dal mento nero che, in formazione sincronizzata, sferza le acque per raccogliere il nutrimento per tutti, con una forza tale che potrebbe arrivare a deporre un governo; e procedendo per salti e immersioni ricrea le traiettorie dei corpi che sopra e sott’acqua si muovono fra vastità e radicamento, deriva e attracco, uniti da echi e richiami sonori.
In cattività, la creatività diventa fondamentale per vivere libere nonostante la costrizione, ma nella libertà è fondamentale radicarsi, perché solo ciò che è situato in un contesto specifico acquista la forza di risuonare, scrive Gumbs. Ascolta, respira, piangi, poi lotta, esponiti, difenditi, vai a fondo, infine riemergi, rallenta, riposa, abbi cura. Sii capace, di «restare impossibil finché esistono le specie» e di creare alleanze che le attraversano e ne sconfessano le divisioni, senza temere l’ibridazione, e, se serve, la sottrazione e il nascondimento.

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SCHEDA. «InQuiete», oggi e domani a Roma il festival delle scrittrici alla sua settima edizione

InQuiete. Festival di scrittrici a Roma è alla sua settima edizione. Oggi e domani la prima parte di appuntamenti, alla libreria Tuba. Mentre il 20, 21 e 22 la seconda parte al Cinema Avorio. Oggi alle 18 Michela Monferrini racconterà Alba de Céspedes. Alle 18.30 un incontro sugli esordi, coordinato da Valentina Farinaccio con Monica Acito, Beatrice Salvioni e Aurora Tamigio (domani alla stessa ora, Benedetta Fallucchi, Ivana Librici e Greta Olivo). Alle 19.30 si presenta «Undrowned», con Kwanza Musi Dos Santos, Malek Bahri e Stefania Teresa Nkombo. Domani alle 18, il monologo di Giulia Caminito dedicato a Bianca Pomeranzi. Alle 19.30, Ilaria Gaspari parlerà di Ingeborg Bachmann. Infine Mounia El Kotni, Rosanna Sestito e Caterina Venturini interverranno sul libro/progetto «Im/paziente. Un’esplorazione femminista del cancro al seno».

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