#tourwithouttravelling è l’hashtag che in sintesi racconta uno degli aspetti più strabilianti di Cosmogony, A live digital performance in tempo reale a firma del coreografo e filmmaker svizzero Gilles Jobin. Coinvolti sono tre danzatori della compagnia di Jobin che ha base a Ginevra. La performance gira il mondo ma nessuno di loro, interpreti e coreografo e staff creativo si muovono dallo #Studios44MocapLab di Ginevra. I movimenti dei danzatori, che indossano tute piene di sensori, sono ripresi nello studio da un set sofisticato di telecamere che li trasforma in tempo reale in bit numerici spediti nel cyberspazio. Il pubblico, seduto a teatro, li vede apparire sullo schermo di fondo della sala direttamente sotto forma di avatar.
Bellissimi, camminano in scenari mutanti: in piedi si guardano attorno tra grandi crateri, saltano sulle montagne volando verso una città fantastica, un paesaggio in movimento tra grattacieli, spiagge, mari. Fluttuano con i loro corpi, diventati nell’immaginario perfetti, il cielo è la loro casa, il metaverso il loro spazio.

LA PERFORMANCE  è un film del nostro tempo, una visione onirica e trasformista a colori pastello, con nuvole in movimento, giochi di dimensione tra i tre avatar e ciò che sta sotto di loro, oggetti, piccolissimi personaggi, ambienti naturali e città con grattacieli da capogiro.
Vincitore del Premio Most Innovative Use of Technology al Filmgate Festival di Miami 2022, Cosmogony è un progetto partito dal SIFA Festival di Singapore nel 2021, già presentato in Giappone, negli Stati Uniti al Sundance Film Festival, in Olanda, Egitto. In Italia è passato da Bologna allo Zed Festival di videodanza, dal MEET a Milano e alla Lavanderia a Vapore di Collegno per onLIVE Campus, dove lo abbiamo visto.
Connesso alla sala di Collegno dallo studio di Ginevra, in cui i tre danzatori hanno appena “performato” dal vivo la loro trasformazione in avatar, Jilles Jobin ha raccontato al pubblico la sua esperienza: «Con la realtà virtuale posso moltiplicare i danzatori, ampliare la scena e giocare con le dimensioni. La cosa che più mi interessa è il rapporto con il tempo reale della performance in studio, la presenza di un corpo vivo dentro gli avatar, nulla è registrato prima. La scelta di non viaggiare è anche una decisione ecologica».Un’esperienza da segnarsi in agenda, prossime date annunciate, dal 2 al 10 giugno a Parigi, al Teatro Nazionale della Danza di Chaillot. Fr.Pe.