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Cosmo, «ballo quindi sono»

Cosmo, «ballo quindi sono»Cosmo

Note sparse Un doppio album «Cosmotronic» segna il ritorno del cantante e produttore piemontese. Scardinando la forma canonica strofa, ritornello, strofa declina il suo pop con elettronica e EDM

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 17 gennaio 2018

Ha senso dividere il pop ancora per categorie e generi? La domanda sorge spontanea ascoltando il nuovo album di Marco Jacopo Bianchi in arte Cosmos, una delle realtà più intriganti uscite dalla rete e dall’underground dei club. Cosmotronic poi spariglia ancor più le carte dopo l’esordio di Disordine nel 2013 cui ha fatto seguito nel 2016 L’ultima festa, che dai club l’ha portato dritto dritto in rotazione radiofonica. Il nuovo lavoro è addirittura doppio, complesso e ambizioso, un filo sottile che separa cantautorato e elettronica, la forma canzone (ma stravolta dai suoi canoni abituali strofa, ritornello, strofa) dall’underground.

L’artista e produttore piemontese, classe 1982, non pone limiti: ha curato l’intero progetto in solitudine in un attrezzatissimo studio di registrazione casalingo, partendo da una considerazione: «Non esiste un solo modo per scrivere le canzoni». Detto fatto, l’iniziale Bentornato – su un ritmo incessante di pura scuola EDM, spiega: «È stata scritta di getto. Ballando davanti al microfono, ho costruito il testo semplicemente cantando ciò che stavo pensando in quel momento.

Anche il suono è libero, inizio e fine sono deliberatamente tagliati in punti a caso». Suoni caldi, battiti velocissimi, è Animali dove un grido potente si ripete quasi fosse un mantra, parla di sesso e libertà sessuale: «Fuori da ogni genere – spiega Cosmo – l’ispirazione è l’EDM, ma il mio intento era quello di creare un pezzo più elegante».

C’è il fantasma di Battisti dietro molte delle sue creazioni, forse è cosi che il cantautore di Poggiobustone suonerebbe oggi dopo la svolta elettronica con Pasquale Panella. Ma Cosmo va oltre, Sei la mia città – il singolo – gli arriva dopo l’ascolto di un brano del musicista iraniano Laraaji – I am sky, un suono malinconico e concentrico che trasforma in un beat furioso. E nel secondo album, sei lunghi brani, esce l’anima da club dove le parole non servono più, basta qualche accenno di voci lontane e un campionamento che non ti aspetti in 5 antimeridiane, un frame estratto da Superstart di Claudio Rocchi.

Come a riaffermare il diritto di Cosmo ad entrare dalla porta principale della generazione di cantautori 2.0. Cosmotronic sarà anticipato da una serie di live che lo porteranno ad esibirsi nelle principali capitali europee e nei più importanti club italiani. Sarà il 21 febbraio a Parigi (La Boule Noire), il 22 febbraio a Lussemburgo (Gudde Wellen), il 23 febbraio a Bruxelles (VK), il 25 febbraio a Londra (Birthdays), il 27 febbraio a Berlino (Berghain Kantine). I primi appuntamenti in Italia saranno invece: il 17 marzo a Bologna (Link), il 23 marzo a Firenze (Tenax), il 24 marzo a Milano (Fabrique), il 30 marzo a Torino (OGR),  il 6 aprile a Roma (Atlantico). Un vero e proprio «party itinerante».

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