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Cos’è l’acqua pubblica

I bambini ci parlano «Vicino alla scuola, dietro alla nostra scuola, adesso ci sono dei muratori che stanno finendo di costruire la fontana con l’acqua frizzante. L’acqua con le bollicine»

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 9 novembre 2017

Chi mi ripete cosa accadrà tra qualche settimana, a fine Ottobre, alla nostra scuola? Sto parlando dell’acqua pubblica di cui abbiamo parlato a lungo nei giorni scorsi.
Mi spiegate cosa è? Di cosa si tratta?

«Dunque, noi abbiamo la fontana qui vicino alla scuola». «Non è una fontana. E’ l’acqua del sindaco». «Vicino alla scuola, dietro alla nostra scuola, adesso ci sono dei muratori che stanno finendo di costruire la fontana con l’acqua frizzante. L’acqua con le bollicine».

«L’acqua pubblica è l’acqua gratis». «L’acqua pubblica è questa: se tu vai alla coop, oppure alla Conad, se tu vuoi comperare le bottiglie di acqua da bere, devi pagare. Invece noi, se abbiamo l’acqua pubblica, possiamo… Anzi, non si paga. E’ gratuita». «L’acqua pubblica può essere a temperatura ambiente, cioè tiepida. Oppure fredda. Oppure con le bollicine». «Per me è bello perché così tutti la possono andare a prendere. Però devi avere una bottiglia. Delle bottiglie». «Se tu vuoi puoi bere anche l’acqua del rubinetto di casa tua. Però non è buona come quello della fontana». «Però non è una fontana. E’ un distributore di acqua». «Per me è molto bello questo fatto che puoi andare a prendere le acque come vuoi, quando vuoi. Però devi metterti in fila. Perché ci vanno tutti a prenderla, per me».

«Io ci vado a prenderla con i miei genitori». «Mi piace molto anche a me questa cosa dell’acqua gratis». «Pubblica vuol dire che l’acqua è gratis. Che non la paga nessuno». «Anche a Sant’Ilario c’è questa cosa dell’acqua pubblica. Allora anche qui a Calerno hanno messo la fontana». «Ma non è una fontana! E’ un distributore. Le fontane sono una cosa un po’ di versa».

A ogni modo, mi spiegate noi cosa faremo sabato mattina? Cosa abbiamo preparato?

«Noi facciamo le etichette. Le abbiamo disegnate». «Abbiamo fatto le etichette da incollare sulle bottiglie». «Io ci vado con mia mamma e mio papà e forse anche mia nonna a riempire la fontana. Io voglio l’acqua con le bollicine, però». «Per me tutti vogliono le bollicine con l’acqua». «Quando le persone vengono con le bottiglie di plastica vuote, noi, sabato, prima che loro le riempiono alla fontana, ci mettiamo le nostre bottiglie». «Non le prepariamo prima? Non le diamo noi le bottiglie nuove?». «Io non ho capito: le bottiglie vuote le dobbiamo portare noi?». «Secondo me noi ne dobbiamo fare di più di etichette». «Noi adesso facciamo tutte le etichette. Noi le abbiamo già fatte».

«Secondo me ci vogliono almeno cento etichette perché sabato, all’inaugurazione della fontana qui a Calerno, ci vengono tutti». «Abbiamo fatto delle etichette bellissime». «Abbiamo fatto la pubblicità come fa la pubblicità vera, però la abbiamo fatta noi. Prima ci vuole una frase, uno slogan. Poi abbiamo fatto i disegni sull’acqua».

Mi dite le frasi che abbiamo inventato e scritto sulle etichette dell’acqua?

«O l’acqua o la vita». «La vita è acqua». «L’acqua è la metà». «Dove c’è acqua… Non mi ricordo». «Viva l’acqua». «L’acqua è vita».
«L’acqua non fa male. Anzi, fa bene». «Viva l’acqua». «L’acqua è un piacere». «L’acqua fa bene alla salute». «Più c’è acqua, più c’è speranza». «L’acqua è pura». «L’acqua è bella». «L’acqua è di tutti». «L’acque è gratis». «Viva l’acqua».

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